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Anche quando era solamente una bozza, era già stato in grado di creare attorno a sé una violenta bufera. Adesso, quel testo tanto criticato è stato depositato in Senato sottoforma di disegno di legge parlamentare: quanto fatto trapelare del Ddl Caccia ha infatti dato vita a un accesissimo confronto fra cacciatori e ambientalisti.
Riavvolgiamo il nastro. Il ministro dell’agricoltura Francesco Lollobrigida sta lavorando alla potenziale modifica della legge dell’11 febbraio 1992, la n° 157, che gestisce l’attività venatoria in Italia; proprio il ministro aveva mostrato alcune anticipazioni all’ultima fiera organizzata da Federcaccia lo scorso maggio. Non appena, però, il testo è arrivato nelle mani degli ambientalisti, questi ne hanno pubblicamente denunciato il contenuto e ben 44 associazioni hanno firmato un appello per incontrare Lollobrigida e Gilberto Pichetto Fratin (ministro all’ambiente).
Per capirne un po’ di più di su un argomento così divisivo, ne abbiamo parlato con Luca Massimino, presidente Federcaccia Savigliano e consigliere provinciale dello stesso sodalizio.
Cosa ne pensa del nuovo Disegno di legge?
Non appena uscirà un testo ufficiale, inizierà a passare nelle varie Commissioni: ambiente, agricoltura, ecc… poi alla Camera e al Senato. È incredibile come quelle bozze siano giunte in mano ad altri organi, ma non a noi di Federcaccia.
Massimo Buconi, presidente Federcaccia, ha definito questa riforma come necessaria: è d’accordo?
Sono d’accordo perché, dopo 30 anni, una legge deve essere modificata: ambiente e urbanizzazione sono profondamente mutati negli anni. È stata chiesta dall’Europa, quindi è una riforma necessaria, facente parte del “pacchetto ambiente”, lo stesso che comprende le modifiche ad automobili, ecc…
di Alessio Bessone
L’INTERVISTA COMPLETA ALL’INTERNO DEL GIORNALE.