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«Verranno valutate le osservazioni con il massimo scrupolo, a prescindere da chi provengano. L’unico riferimento sarà il bene comune».
Il sindaco Antonello Portera si è espresso in Consiglio comunale sulle recenti critiche giuntegli sulla variante al Piano regolatore. Lo ha fatto all’inizio della seduta di giovedì scorso, 5 giugno.
Facciamo un breve resumé. Ad aprile, l’aula consiliare aveva approvato il progetto preliminare della variante al Piano regolatore, il documento che stabilisce dove, come e che cosa si può costruire a Savigliano. Secondo quanto riferito dal sindaco, tale variante è nata principalmente per adeguare il Piano regolatore alla normativa vigente. Altri obiettivi dichiarati: ridurre la speculazione edilizia limitando gli edifici “sproporzionati rispetto al contesto”, evitare i ricorsi (come quelli che ci sono stati su alcuni palazzi), consumare meno suolo, aumentare le aree verdi. Da allora sono partiti i trenta giorni affinché i cittadini potessero visionare le nuove norme e presentare le “osservazioni”, ossia richieste di modifica, che ora potranno essere accettate o meno. In tale periodo ha fatto scalpore la presentazione di “osservazioni congiunte” da parte di ben 33 professionisti del settore edilizio (geometri, architetti, ingegneri), che si sono uniti in un documento comune per chiedere al sindaco – semplificando estremamente – di non varare norme troppo restrittive, in un momento in cui l’edilizia soffre per la fine dei “superbonus”.
«Numerose perplessità» sono arrivate anche dalla Provincia. Secondo un comunicato che riporta i rilievi dell’ente con sede a Cuneo, «sulla base dei contenuti della variante adottata pare necessaria addirittura una variante strutturale di Piano regolatore che, per la sua approvazione, deve seguire una procedura del tutto diversa e ben più lunga rispetto ad una variante parziale». Inoltre, i contenuti della variante non sarebbero stati condivisi con la Provincia e non sarebbero stati sottoposti preventivamente, «oltre che agli operatori del settore (progettisti e costruttori) per un auspicato costruttivo confronto, paradossalmente neppure al settore comunale per l’edilizia e l’urbanistica; e ciò è dimostrato dal corposo ed inusuale elenco di osservazioni formulate sulla variante adottata proprio da esso». Della variante sarebbe stato a conoscenza «un ristrettissimo numero di persone».
Dunque, per la Provincia dal documento «traspare in modo evidente la volontà netta dell’Amministrazione comunale di rendere più difficoltosa ed onerosa l’edificazione nel Comune di Savigliano, dimenticando però che gli oneri derivanti dall’attività edilizia hanno costituito negli anni la primaria fonte di risorse necessarie per il buon funzionamento della macchina cittadina». Tutto questo in un momento in cui la Regione – sempre secondo la Provincia – esprime «la volontà di agevolare e stimolare in tutti i modi possibili attività di rigenerazione urbana con il recupero dei volumi dismessi e la sostituzione edilizia degli edifici datati». Invece Savigliano sembra andare «inspiegabilmente nella direzione opposta».
Portera giovedì scorso ha risposto. «La variante è nata a seguito di un lungo confronto tecnico e politico: ci sono state 17 riunioni tecniche, una riunione in Provincia e 6 riunioni politiche. C’è stato un lavoro di tecnici interni ed esterni per migliorare la proposta, anche adeguandola in base a suggerimenti arrivati dalla politica. In quella fase – ha precisato il sindaco – avrei considerato impropria la condivisione del progetto in elaborazione con soggetti esterni. La condivisione con i cittadini – e non solo con gli addetti ai lavori – avviene in una fase determinata, dopo l’adozione della variante in Consiglio comunale e prima della variante definitiva, ossia proprio durante il periodo delle osservazioni.
«Difendo l’operato di chi si è occupato della variante – ha concluso il primo cittadino –. Bussola di riferimento irrinunciabile sarà l’interesse pubblico. Sono sicuro che non solo sindaco e giunta, ma l’intero Consiglio comunale saprà garantire alla città un risultato pienamente coerente con questi sacrosanti principi».
di Guido Martini