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Tra le figure emergenti nel panorama sportivo racconigese spicca il nome di Andrea Vaschetto, 31 anni, dipendente comunale e arbitro di pallavolo, che ha recentemente rappresentato con onore la città alle Finali Nazionali Giovanili under 18 femminili tenutesi in Calabria, dal 12 al 18 maggio. Durante la prestigiosa manifestazione, che ha visto qualificarsi le migliori squadre under 18 femminili di tutte le regioni italiane, Vaschetto è stato scelto non solo per dirigere diverse partite, ma anche per arbitrare, da primo ufficiale, la finale scudetto tra Imoco Volley Conegliano e Moma Anderlini, un incarico di grande rilievo e responsabilità, un riconoscimento importante che arriva dopo anni di impegno, formazione e passione. «Il mio interesse per la pallavolo è iniziato ai tempi del liceo, con una piccola squadra amatoriale – racconta Andrea – poi la passione è cresciuta e ho deciso di seguire il corso federale per diventare arbitro, iniziando l’attività nei campionati giovanili provinciali nel 2013. Da lì, è stata un’ascesa continua: nel 2014 il passaggio ai campionati regionali (serie D e C), poi, dal 2018, la promozione al ruolo nazionale (serie B)».
Da quattro anni, Vaschetto, che milita nei ranghi alla Fipav di Cuneo, fa parte del Gruppo 1 della Serie B, la fascia degli arbitri della serie cadetta di più alto livello; dal 2022 svolge anche le funzioni di addetto al video check (la moviola della pallavolo) nei campionati di serie A maschili e femminili; si occupa anche della formazione degli ufficiali di gara in qualità di docente regionale.
«Fare l’arbitro – spiega – significa vivere lo sport da un’altra prospettiva: non da tifoso, non da atleta, ma come garante della regolarità del gioco e promotore di una competizione leale e sportiva. È un ruolo che richiede una conoscenza approfondita delle regole, sangue freddo e capacità di prendere decisioni importanti in tempi rapidi. L’esperienza di arbitrare ad alti livelli – sottolinea – è anche una scuola di vita, aiuta a formare il carattere, offre ottimi strumenti di crescita personale, rendere capace di prendere decisioni e di assumersi responsabilità. Un’esperienza che consiglio a chi è appassionato di pallavolo, ma in generale in tutti gli sport; arbitrare richiede certamente molto impegno, aggiornamento continuo, sacrifici e tante trasferte anche lontano da casa, ma che vale la pena fare soprattutto quando si tratta di partecipare a competizioni di alto livello». Una ennesima designazione importante per il giovane racconigese già chiamato ad arbitrare nel 2021 la finale scudetto giovanile under 17 femminile a Salsomaggiore Terme e nel 2018 a far parte dello staff arbitrale della fase finale dei Mondali maschili che si sono tenuti a Torino in qualità di scorer (segnapunti) proprio alla finalissima Brasile-Polonia.
«Questa nuova finale scudetto è stata una grande soddisfazione, frutto del percorso fatto in questi anni, delle valutazioni ricevute dai supervisor e delegati arbitrali, che hanno guardato e valutato le mie prestazioni. Proprio la valutazione delle prestazioni influenza le sorti delle stagioni sportive, determinando nei casi più virtuosi la progressione nelle categorie – commenta Andrea – nei primi anni ho sentito molto la tensione in campo, oggi, dopo 12 anni, acquisite esperienza e sicurezza, sono più tranquillo. L’emozione però c’è sempre, ti da quel giusto livello di adrenalina e quella giusta attenzione che serve per fare bene. Partite importanti richiedono tanta concentrazione ma soprattutto serenità ed equilibrio; tutti, atleti, coach, dirigenti, pubblico si aspettando una direzione impeccabile perché la posta in palio è molto alta. Questa seconda finale scudetto è andata molto bene – conclude Vaschetto – come anche la prima nel 2021, sono soddisfatto. Il prossimo obiettivo? Continuare il percorso con determinazione, affinando le competenze tecniche ed emotive, cercando di fare prestazioni sempre all’altezza delle aspettative. Sogno nel cassetto? Arrivare ad arbitrare nei campionati di Serie A».
di Viviana Cappelli