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Da più di due anni nella nostra città si stanno verificando atti vandalici sul verde pubblico, che a più riprese viene tranciato o estirpato. Specialmente in via Biga e in corso Vittorio Veneto.
È venuta a segnalarceli, e a denunciarlo alla comunità attraverso le nostre pagine, una signora che cerca, al contrario, di ovviare a quelle malefatte. Da sola, senza nessuno che gliel’abbia mai chiesto, si dedica ad abbellire le aiuole che costellano il centro cittadino. Il suo è un impegno quotidiano.
«Ad esempio – racconta – una siepe in viale Marconi, di fronte al palazzo Del Sole, è da una settimana che la trovo sradicata ed io la ripianto. Uno di questi giorni l’ho trovata addirittura in mezzo al marciapiede e, per tenerla su, ho anche messo una mattonella. Trovo gravissimo quello che sta accadendo in centro. È veramente assurdo che qualcuno si diverta a sradicare le siepi piantate per buttarle in mezzo alla strada».
Corredati di immagini fotografiche, la signora testimonia anche i pochi esempi recenti della “strage” in corso Vittorio Veneto e in piazza Sperino, dietro all’ex edicola, come pure una forsizia trovata tranciata domenica 4 maggio in piazza Galateri, all’angolo con corso Indipendenza.
Sia che si tratti di semplici ragazzate, oppure di veri e propri atti vandalici, entrambi devono cessare. Gli autori devono capire che dietro ad ogni pianta, e soprattutto – se non ci fossero le “cure” della nostra lettrice – dietro ad ogni intervento sulla cosa pubblica c’è l’impegno di molte persone e soprattutto spese a carico dell’amministrazione comunale che ricadono poi naturalmente sulla popolazione tutta.
Anche perché questi vandalismi si configurano come danneggiamenti aggravati, reati perseguibili d’ufficio da parte della nostra Polizia Locale. Oltre ad una multa, è prevista persino la pena detentiva.
di Paolo Biancardi