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I cani, specialmente quelli di grosse dimensioni, continuano purtroppo a scorrazzare nella nostra città. E qualche volta possono portare paura e preoccupazioni sia nei nostri concittadini a piedi nei parchi, sia agli animali di piccola taglia che vengono condotti al guinzaglio.
Proprio per questo, per prevenire danni e lesioni nei confronti di persone e di altri animali, la scorsa settimana il sindaco Antonello Portera ha emanato un’apposita ordinanza relativa alla regolamentazione della conduzione dei cani sul territorio comunale.
Due le prescrizioni: utilizzare sempre il guinzaglio a una misura non superiore a 1,50 metri nelle aree urbane e nei luoghi aperti al pubblico, fatte salve le aree per cani appositamente attrezzate per la circolazione in libertà degli animali; affidare l’amico quadrupede a persone in grado di gestirlo correttamente.
I cani con problemi comportamentali dovranno avere la museruola ed essere tenuti al guinzaglio. È importante, ancora, che i nostri amici pelosi abbiano un comportamento adeguato alle specifiche esigenze di convivenza con persone e altri animali rispetto al contesto in cui vivono.
L’ordinanza prevede, poi, che alle manifestazioni pubbliche in cui si prevede un particolare assembramento possa essere imposta l’apposizione di una museruola, rigida o morbida, da applicare al cane in aggiunta al guinzaglio. Se la manifestazione prevede il controllo agli ingressi, gli addetti a tale monitoraggio potranno precludere l’ingresso alla manifestazione a chi non si adegui a questa norma.
Infine, è fatto obbligo a chiunque conduca il cane in città di raccoglierne le deiezioni e di avere con sé strumenti idonei alla raccolta delle stesse. Oltre alla multa, si è “obbligati” a pulire l’area sporcata dal cane. Ricordiamo che la raccolta degli escrementi canini è obbligatoria sulla base dell’ordinanza comunale n. 27 del 1996. Da quasi trent’anni.
In caso di inosservanza, e salvo che il fatto non costituisca reato, le violazioni comportano una sanzione amministrativa pecuniaria da 25 a 500 euro.
di Paolo Biancardi