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A favore dei bambini a cui non è garantito l’accesso ai servizi essenziali che li aiutino ad assicurare la loro sopravvivenza, a ridurre la loro vulnerabilità alle malattie e alla malnutrizione, ad avere accesso all’acqua, a servizi igienico-sanitari e all’istruzione.
Ecco in cosa consistono le adozioni a distanza presso la parrocchia dei SS. Pietro e Paolo di Monasterolo seguite dall’ufficio missionario della diocesi di Torino. Si tratta dell’iniziativa che, partita nel lontano 1993 dall’allora parroco don Giovanni Musso e continuata, prima con don Maura Cagna ed poi con l’attuale parroco don Mauro Gaino, permette a bimbi svantaggiati e alle loro famiglie sostentamenti economici per la scolarizzazione, eventuali medicinali e alimentazione.
«I missionari individuano i bambini da sostenere, le priorità e le necessità, gestiscono i contributi e mantengono i contatti con l’ufficio missionario ed i sostenitori. Gli adottati dai nostri parrocchiani – spiega Roberta Allasia dell’ufficio parrocchiale monasterolese – sono bambini in difficoltà, che per vari motivi, non possono essere aiutati dalle loro famiglie. Risiedono in Colombia, Benin, Etiopia, Madagascar, Argentina, India e Mozambico».
In tutto le adozioni a distanza “monasterolesi” sono 24, e tra loro ci sono anche l’adolescente indiana Madhavi e la giovane Milka Abigail, queste ultime adottate dalla parrocchia monasterolese.
Annualmente i missionari si impegnano ad inviare notizie e foto aggiornate dei bambini e dare riscontro del contributo ricevuto. Per gli adottanti è possibile inviare ai bambini lettere, cartoline o fotografie: scrivere ai piccoli è un momento molto importante perché permette di far sapere loro che c’è qualcuno dall’altra parte del mondo che tiene a loro. Sono sempre i missionari a gestire l’aiuto ricevuto in base alle necessità più urgenti, per contribuire ad un futuro migliore per i bambini, facilitando la loro formazione scolastica e accompagnandoli nella crescita con cure ed attenzioni.
«Con il “sostegno a distanza” si possono sostenere i missionari a combattere l’analfabetismo e facilitare la formazione scolastica, a proteggere dalla malnutrizione, a contribuire alle cure necessarie, a offrire un luogo sicuro dove crescere, al riparo da pericoli e violenze. Ed accompagnare i bambini in un percorso significativo per la loro vita – aggiunge Roberta Allasia –. Tutti possono aderire al “sostegno a distanza”: persone singole, famiglie, gruppi di amici, classi di scuola, aziende, enti locali, parrocchie ed associazioni».
La quota annuale è di 250 euro per bambino in età scolare e di 180 euro per bambini in età prescolare: chi desiderasse sottoscriverne di nuove (entro la fine del mese di gennaio è scaduto il pagamento della quota per quest’anno) può rivolgersi all’ufficio parrocchiale, aperto martedì, giovedì e venerdì dalle ore 9.30 alle ore 11.30 e dalle ore 14.30 alle ore 17; il mercoledì dalle ore 14.30 alle ore 17 e il sabato dalle ore 9.30 alle ore 11.30.
Con il versamento annuale, si attiverà il “sostegno a distanza” e si riceverà per posta il certificato di adozione con la fotografia del bambino adottato, le informazioni su di lui e sul suo percorso scolastico. Il “sostegno” si concluderà quando il bambino ha raggiunto l’obiettivo previsto o nel caso in cui sia costretto a trasferirsi con la sua famiglia.
di Paolo Biancardi