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Queste le prime parole di Sara Curtis dopo l’esperienza olimpica, affidate al suo profilo instagram.
«Si conclude qui la mia prima olimpiade, un’esperienza unica che sono grata di aver vissuto a pieno. Le emozioni e le lacrime per la qualifica in finale della staffetta 4×100 stile libero me le porterò nel cuore per sempre, e voglio ringraziare “Sofi, Chià e Virgi” per avermi aiutato a realizzare questo sogno».
E sulla gara individuale dice:
«Riuscire a passare il turno in semifinale nel 50 stile non era scontato, so di avere ancora tanto su cui lavorare, ma mi ritengo più che soddisfatta!».
Parigi è stata l’apice di una grandiosa stagione. Ancora le sue parole:
«È stata una stagione ricca di soddisfazioni, medaglie importanti, record, ma soprattutto di grande crescita personale. Ringrazio i miei amici, la mia famiglia, il mio allenatore, l’Esercito Italiano, ma soprattutto ringrazio me stessa, per averci creduto sempre».
Ti aspettiamo a Savigliano!
Come giornale della città di Sara, che altro possiamo dire sulla ragazza partita dalla piscina di “Becco d’ania” ed approdata al maggior palcoscenico mondiale a due settimane dalla sua maggiore età? Innanzitutto complimenti, e soprattutto grazie.
Per lei a questa prima Olimpiade valeva più che mai il motto decoubertiniano «l’importante è partecipare». E con la partecipazione sono anche arrivati i primi risultati. La nostra giovane concittadina è tra le 16 nuotatrici più veloci del mondo. Del mondo, mica del suo condominio. Curtis è una vincente, lo ha già dimostrato più volte e davanti a sé – a detta degli esperti che hanno commentato questa sua prima avventura – ha una carriera luminosa. Le auguriamo certamente molteplici trionfi, ma ancor di più le auguriamo di mantenere sempre quello spirito semplice accompagnato dal suo simpatico sorriso.
Sara, ti aspettiamo a Savigliano per congratularci direttamente con te, sperando ancora di vederti passare per le nostre strade con lo zaino di scuola, la borsa da piscina e il casco della tua moto. «Una di noi» alle Olimpiadi: non succede quasi mai. Grazie per le emozioni che ci hai fatto vivere, siamo stati tutti parte dello stesso sogno. E non vediamo l’ora di riaddormentarci.
di Guido Martini
(ha collaborato Alessio Bessone)