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Tanti, troppi incidenti sulle nostre strade. E molti di questi – purtroppo – sono mortali: alla data del 30 giugno gli schianti mortali registrati sulle strade della Granda sono stati 17. E di questi, due sulle strade saviglianesi.
Uno nel tardo pomeriggio di lunedì 19 febbraio alla Cavallotta, quando aveva perso la vita l’ottantaquattrenne Domenico Martini, agricoltore in pensione e papà del comandante della Polizia Locale dell’Unione dei Comuni “Terre della pianura”; l’altro giovedì 23 maggio a Racconigi quando il giovane Gianluca Soldano di frazione Tavelle (Sommariva Bosco) era morto in seguito a un violentissimo impatto con la moto.
Un dato purtroppo ancora alto rispetto agli 11 morti dei primi 6 mesi del 2023, anno che in totale (29 casi) si è confermato il migliore degli ultimi tre decenni.
I 17 decessi registrati nei primi dei mesi del 2024 si sono verificati in larga maggioranza con il coinvolgimento di autoveicoli (11, in due casi trattori o camion), ma anche moto (2), bicicletta (1) e un pedone. I mesi più drammatici sono stati aprile e maggio con 5 morti ciascuno, mentre gennaio (2), febbraio (3) e marzo (2) sono stati meno funesti. Solo a giugno non si sono verificati incidenti mortali.
I dati sono stati raccolti ed elaborati su fonti giornalistiche dall’ufficio stampa della Provincia che svolge tale servizio dal 1998, anno in cui i morti furono 138; scesero sotto il centinaio soltanto nel 2005. Nell’ultimo decennio la mortalità e quasi sempre diminuita, stabilizzandosi sui 45 casi all’anno, solo nel 2023 eccezionalmente sotto i 30.
Per arginare il problema incidenti, nel 2022 era partita una raccolta firme online sulla sicurezza stradale “Strade sicure, la vita vale” con il sostegno e patrocinio della Provincia di Cuneo. La petizione aveva lo scopo di chiedere alle istituzioni “l’impegno per un piano preciso di interventi per rendere le strade sicure, un progetto di educazione stradale nelle scuole e una campagna di pubblicità progresso per sensibilizzare chi guida”. Nonostante il calo degli incidenti stradali degli ultimi decenni, la provincia di Cuneo mantiene infatti un livello di mortalità superiore alla media nazionale. Pensate che in cinque anni – dal 2017 al 2022 – su 4.667 incidenti stradali nel Cuneese se ne sono registrati più di 90 solo in tredici Comuni su 248 (fonte comando provinciale Vigili del fuoco di Cuneo): se la classifica vedeva al primo posto Cuneo con 435, al terzo posto figurava Savigliano (324), al nono Cavallermaggiore (148) e al dodicesimo posto Marene con 92 incidenti.
Secondo i dati provinciali, l’inverno e la brutta stagione rappresentano un deterrente alla mobilità e motivo di maggior prudenza alla guida, mentre i mesi estivi e il bel tempo favoriscono gli spostamenti in generale e un maggior impiego dei mezzi a due ruote (moto e bici). Tra le cause dell’incidentalità continuano ad esserci eccesso di velocità, alterazioni psicofisiche, distrazioni alla guida e in generale mancanza di prudenza. Gli scontri sono infatti avvenuti soprattutto di giorno, per spostamenti lavorativi, lungo le strade a maggior scorrimento e negli attraversamenti dei centri cittadini.
Infine, occorre sottolineare che i bilanci non tengono conto dei feriti, né delle loro conseguenze come disabilità permanenti che restano fuori dalle statistiche, ma rappresentano una tragedia per le famiglie.
di Paolo Biancardi