Nel pomeriggio di domenica 5 novembre, con massima visibilità raggiunta tra le 18 e le 19, i cieli del Nord Italia si sono tinti di rosso a causa dell’aurora boreale: l’episodio straordinario è stato avvistato anche Savigliano e, come racconta l’astronomo Roberto Bonamico, non si vedeva nei nostri cieli da circa 150 anni. «È un evento che mancava dal 1870 in Piemonte, poi non era più stato notato. È avvenuto nuovamente perché si è manifestata una tempesta geomagnetica di potenza più elevata, altrimenti è un tipo di episodio che si vede solamente in Nord Europa».
Come mai l’aurora era di colore rosso?
La pigmentazione era rossa perché i protoni e gli elettroni portati dalla tempesta solare si sono incontrati con gli strati alti (500km di altitudine) dell’atmosfera, altrimenti si vedono colori come l’azzurro e il verde. Si tratta di un evento eccezionale per la nostra zona: stiamo andando incontro a un massimo dell’attività solare (che dovrebbe arrivare fra 2024 e 2025), un massimo molto potente dopo la quiescenza da parte del Sole; può essere che ricapiti abbastanza a breve, poiché il Sole potrebbe aumentare ulteriormente la propria intensità.
Il fenomeno era previsto? Se lo aspettava?
In realtà non ne sapevo nulla, è stato un episodio casuale: a occhio nudo stavo intravedendo un alone, poi degli amici mi hanno avvisato che si vedeva l’aurora e dalla mia mansarda ho fotografato il cielo. Detto ciò, questi episodi sono prevedibili grazie al valore Kp (che va da 0 – nessuna entità – fino a 9 – massima potenza), ma è difficile che si prevedano delle tempeste solari.
Le tempeste solari fanno male? Possono influenzare la vita di tutti i giorni?
Le tempeste di questa potenza non hanno nessuna influenza sul nostro vivere quotidiano, occorre una potenza decisamente superiore (con Kp pari a 9) per interrompere le comunicazioni e l’energia elettrica: il Sole è il nostro amico primario, però può anche essere molto cattivo; fortunatamente il campo elettromagnetico ci protegge e possiamo dormire sogni tranquilli. Abbiamo delle sonde molto vicine al Sole che possono vedere eventi che arriveranno sulla Terra 72 ore dopo e che quindi ci permettono di adottare le dovute precauzioni. Comunque, nel caso in cui dovesse esserci una tempesta solare alla massima potenza, sarebbero grossi guai per le telecomunicazioni e le centrali elettriche, visto che al giorno d’oggi la tecnologia è straordinariamente diffusa.
di Alessio Bessone