Via dei Salici, burocrazia alle spalle, il muro si rifà

I tempi di lavoro si sono protratti per motivi burocratici

Dopo quasi due anni di incertezza e disagi, finalmente si intravede la luce alla fine del tunnel per il ripristino di via dei Salici. Quello che una volta si presentava come un tranquillo tratto di strada si era trasformato in un cantiere con transenne, impalcature e montagne di detriti, una visione ben lontana dall’originale. Il tratto colpito dal crollo di una notevole porzione di muratura faceva parte di un’antica tettoia agricola del XIX secolo, precedentemente utilizzata come magazzino comunale e parte integrante dell’ex convento dei Cappuccini. Ora, i resti di quella struttura saranno la base da cui inizierà il progetto di recupero, sotto l’attento sguardo della Sovrintendenza. I tempi per il ripristino si sono protratti principalmente a causa di questioni burocratiche, ma il progetto, redatto dall’architetto Davide Sasia, era pronto da tempo, anche se è stato necessario adattarlo alle specifiche del Ministero della Cultura per garantire il rispetto della storia del luogo.
«Negli ultimi diciotto mesi – spiega il consigliere delegato Giuseppe Bonetto –, abbiamo assistito al cambio di diversi funzionari presso la Sovrintendenza, causando ritardi inevitabili. Con l’architetto Sasia, abbiamo finalmente stabilito i dettagli del progetto di ripristino. Prossimamente, potremo avviare l’appalto, probabilmente attraverso una procedura diretta. L’obiettivo successivo sarà l’inizio dei lavori, mettendo finalmente fine a questa vicenda».
Il più recente aggiornamento è avvenuto due settimane fa, quando i funzionari della Sovrintendenza sono venuti in loco per ispezionare i luoghi d’interesse.
«Abbiamo già ricevuto le direttive dalla Sovrintendenza per la costruzione – conclude Bonetto – Proseguiremo al più presto, rispettando scrupolosamente le loro indicazioni e cercando di riutilizzare gli elementi della muratura originaria in buone condizioni. L’obiettivo finale è liberare definitivamente la strada da questi ingombri, garantendo un passaggio sicuro e un miglioramento della qualità di vita per i residenti e i passanti».

di Sara Appendino

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