Chi cerca trova. Soprattutto se la perseveranza abbonda. Lo sa bene la direttrice dell’archivio storico Silvia Olivero, che giovedì 28 settembre ha scovato, tra le carte conservate nel deposito, il disegno dello stemma del Comune, presentato all’approvazione del Consiglio municipale il 1° dicembre del 1811. Un documento prezioso, di cui si supponeva l’esistenza, ma che si era perso – oggi possiamo dire solo temporaneamente – nelle maglie della burocrazia. Un papier mai visto prima, sfuggito anche al fiuto e all’occhio dello storiografo Casimiro Turletti. «È un ritrovamento eccezionale, sia per l’iconografia araldica, sia per la storia locale» ha commentato entusiasta Silvia, sabato scorso al museo, durante l’incontro per illustrare i lavori di restauro dei registri contabili. A darle il la è stato proprio uno dei relatori, il magistrato ed esperto di araldica, Attilio Offman, del Centro studi piemontesi. Il dato più importante è che il firmatario dell’interrogazione fu il sindaco Santorre di Santa Rosa. Proprio lui, l’eroe dei moti del 1821, a cui è intitolata la piazza. Seguendo un decreto imperiale emanato da Napoleone Bonaparte, Santa Rosa, in qualità di primo cittadino, inviò al prefetto la bozza del nuovo stemma per il nulla osta. In archivio si trova la lettera di risposta della prefettura, con parere favorevole. Nell’allegato, ecco comparire il disegno originale, un bozzetto dello stemma che la città avrebbe dovuto adottare.
«Si tratta di una raffigurazione molto dettagliata. Al centro campeggia lo scudo crociato rosso su fondo bianco, sorretto da due cavalieri, posti ai lati. Lungo il margine dello scudo, corre il motto “Fidelis deo et hominibus – Fedele a Dio e agli uomini”. Il nero, come colore dominante, vuole forse solennizzare il ruolo assai prestigioso di Savigliano, che Bonaparte aveva designato “Bonne ville comitale”». Ma chi realizzò lo stemma? Lo stesso Santorre? L’ipotesi è al vaglio. Santa Rosa fu un virtuoso della penna, come intellettuale e uomo politico. Amava disegnare e, a quanto pare, con ottimi risultati.
di Simona Trabucco