Sara Curtis: «Il mio sogno è partecipare a Parigi 2024» [VIDEOINTERVISTA]

La nuotatrice saviglianese racconta le sensazioni e i sogni nel cassetto

Una Sara Curtis in modalità "Non ci posso fare niente"

Da una scatola con sopra scritto “Parigi”contenente i propri cimeli al sogno Parigi 2024. Nel corso della nostra intervista, la giovane campionessa Sara Curtis non si è nascosta e ha dichiarato fermamente il proprio obiettivo: partecipare alle prossime Olimpiadi.
La portacolori del Team Dimensione Nuoto, accompagnata dal proprio allenatore Thomas Maggiora, si è raccontata ai nostri microfoni.

Risolviamo un dubbio: Genola o Savigliano, da dove vieni?
Sono nata a Savigliano, sono cresciuta anche a Genola ma sono di Savigliano e mi sento saviglianese.

Cosa vuol dire rappresentare l’Italia?
Sicuramente è un grande orgoglio e una grande emozione: quando arrivi al blocco ti senti di rappresentare tutte le velociste italiane che non sono riuscite ad arrivare fin lì. Oltre a essere un orgoglio, è anche un’enorme responsabilità.

Ti sei consolidata a livello Juniores: cosa ti manca per arrivare nel mondo dei “grandi”?
Sara: «Bisogna vincere un altro campionato assoluto, di sicuro».
Thomas: «Per essere maggiormente consolidata nella Nazionale Assoluta mancano 8 mesi: fondamentalmente è quello, perché abbiamo fatto un percorso di crescita totale dell’atleta, senza mai finalizzare la prestazione, fino ad ora. Il prossimo anno sarà molto importante e gli allenamenti saranno rilevanti per consolidarsi nella Nazionale Assoluta: ringrazio la società CSR per il supporto costante ed il progetto che sta costruendo attorno a Sara,nelle persone di Luca Albonico ed Andrea Cuteri».

I Mondiali Juniores si terrano a settembre in Israele: quali sono le aspettative?
I Mondiali 2022 sono stati veramente duri, quindi, visto ciò che è successo l’anno scorso, bisognerà prepararsi molto psicologicamente e poi fisicamente. Ovviamente mi impegnerò al massimo, ma bisogna prendere qualsiasi risultato: fanno parte della crescita. Come mi diceva Marco Orsi, in carriera ci sono alti e bassi e spesso la gente tende a sminuirti, ma sono i bassi a farti crescere.

Vorresti essere la “madrina” della nuova piscina?
Sì, mi piacerebbe, anche perché sono molto legata alla piscina di Savigliano.

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