Il giovane talento che segue le orme di Toscanini: dai corsi del Fergusio a New York

Il saviglianese sta incominciando a prendersi anche le luci del panorama internazionale

Ventisei anni ancora da compiere, ma si sta già prendendo le luci del panorama internazionale. Matteo Piccininni ha da poco vinto una masterclass a New York ed ha firmato un contratto con un’agenzia svizzera di management in qualità di direttore d’orchestra.
Le sue radici affondano saldamente nel territorio saviglianese: dopo essersi avvicinato al mondo della musica tramite il metodo Suzuki ed aver incominciato a studiare musica strumentale all’età di 5 anni, Matteo ha studiato al civico istituto Fergusio fino ai 10 anni, dove ha imparato a suonare chitarra e pianoforte. «Da lì è nata la mia passione per il piano – commenta il classe ’97 –. In seguito, ho passato i test d’ammissione al conservatorio di Cuneo col punteggio più alto registrato negli ultimi vent’anni (risultato rivelatomi solamente alla fine degli studi); a Savigliano, intanto, suonavo in chiesa, arrivando anche a eseguire cinque messe per volta, finché Sergio Daniele (allora docente all’UniTre, oggigiorno presidente della banda musicale saviglianese, ndr) mi ha contattato per ricoprire il ruolo di pianista in alcuni concerti. Successivamente, sono rimasto nel coro (di cui faccio ancora parte) e, per un anno, ho sostituito Daniele come docente – continua Piccininni –. Sia l’UniTre che la Compagnia musicale cuneese mi hanno aiutato molto a crescere dal punto di vista professionale e artistico».

Se inizialmente le mani erano impegnate a suonare gli strumenti, ad un certo punto Matteo ha iniziato a brandire la bacchetta da direttore. Eppure, la direzione era una cosa che gli faceva «veramente schifo, ma poi è diventata un vero e proprio amore».

L’INTERVISTA COMPLETA ALL’INTERNO DEL GIORNALE.

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