Il Piano di sviluppo rurale del Piemonte divide i sindacati agricoli. Se da un lato, in Coldiretti, c’è soddisfazione per il Psr che prevede una dotazione finanziaria di 1 miliardo 90 milioni per il periodo 2014-2020 destinati al Piemonte, dall’altra, per Confagricoltura, c’è un marcato disappunto. La soddisfazione di Coldiretti si basa sul fatto che recentemente il Comitato di sorveglianza del Psr piemontese, nel quale si sono discussi i criteri per l’emanazione dei bandi a partire dal 2017, abbia raccolto le sue istanze. Soprattutto quelle riguardanti la definizione chiara dei termini e delle date d’apertura dei nuovi bandi sugli investimenti e gli insediamenti per i giovani agricoltori. Per Confagricoltura, invece, il Psr escluderebbe troppe aziende dall’accesso ai fondi europei. Così come attuato, infatti, il programma – secondo l’organizzazione agricola – non permette la crescita del settore, poiché impedisce a gran parte delle aziende di investire.
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