Dal Piemonte alla Sicilia in bici: ricompiuta dopo 28 anni l'impresa da 1.500km

Il 68enne racconigese lo aveva già fatto nel 1997
13 Lug 2025   

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Dal Piemonte alla Sicilia, oltre 1.500 chilometri per la pace, un viaggio a 360 gradi tra le bellezze d’Italia, i paesaggi, i dialetti, le culture e le persone: è l’avventura vissuta da Adriano Paschetta, tornato in Italia da circa due anni dopo aver trascorso 27 anni in Cina e oltre 40 anni in giro per il mondo.

“La Pedalata per la Pace”, così l’ha battezzata, è partita l’8 giugno scorso dall’evento Biciicittà, a Bra, con l’obiettivo di attraversare la penisola fino a Palermo. Tappa dopo tappa, Adriano ha percorso da 70 a 100 chilometri al giorno, toccando località come Genova, Firenze, Napoli, Salerno, Tropea, Messina. Un’iniziativa pazzesca, già intrapresa con successo in Cina nella 12 chilometri da Xiamen a Pechino, con donazione di 20 mila dollari ai bambini poveri, e nel 1997, in Italia, da Carmagnola a Palermo.

Questa volta, tra una pedalata e l’altra, non sono mancati imprevisti: in Calabria, vicino a Nicotera, una caduta dalla bici lo ha costretto a rallentare il ritmo, ma per fortuna l’inarrestabile Adriano è risaluto in sella e, con grinta e tenacia, ha ripreso il suo percorso.

«Me la sono vista davvero molto brutta, ma per fortuna mi sono ripreso in fretta. Anche per l’edizione 2025 sono solo, purtroppo alla gente piace l’idea, ma non partecipa: amano andare in bici, però non vanno distanti. Sono comunque felice perché il mio bandierone è piaciuto a tutti, ho incontrato tanti sostenitori, tante persone accoglienti che mi hanno offerto vitto e un posto per passare la notte. Gente davvero fantastica. Bisognerebbe scrivere un libro per far arrivare a tutti come la vita sia davvero bella. Durante il percorso ho dormito anche in tenda e, tramite il network internazionale “Warmshower”, presso i cicloturisti che offrono ospitalità gratis».

Alla fine, tra fatica, sorrisi e incontri, il bandierone per la pace ha sventolato anche a Palermo, meta finale di questo nuovo capitolo di un’avventura iniziata per la prima volta quasi, trenta anni fa.

di Viviana Cappelli