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Sabato scorso, nella chiesa di San Giovanni, sono stati celebrati i funerali del geometra Benedetto Valinotti, 88 anni.
“Detto”, così tutti lo chiamavano, era il secondogenito della numerosa famiglia Valinotti: otto figli, tre fratelli e cinque sorelle molto uniti, un nucleo familiare apprezzato negli gli affetti e nelle condivisioni.
Come il fratello Michelangelo, scomparso nel 2012, Detto seguì le orme paterne e, dopo il diploma di geometra, affiancò ben presto il papà Giovanbattista, affermato e stimatissimo professionista saviglianese.
Pur esercitando la sua attività spaziando in tutti settori, Detto predilesse orientarsi verso il mondo degli agricoltori; un mondo che portò sempre nel cuore e nel quale riscosse grande apprezzamento. Diventò “il geometra” amico e confidente verso il quale si rivolgevano in tanti per risolvere i loro problemi, per cercare un consiglio e molte volte per affidare alla sua serietà la soluzione di problemi familiari. «Gli devo tanta riconoscenza per come ha saputo comporre una difficile questione nell’ambito della nostra famiglia» sono le parole che ancora in questi giorni diverse persone hanno ripetuto ai suoi fratelli.
Amava la montagna e praticamente ogni fine settimana, con l’adorata moglie Rita, saliva nella “sua” val Maira per le gite invernali di scialpinismo e, in estate, per lunghe escursioni sui sentieri più impervi che conosceva palmo a palmo.
Carattere determinato nelle sue impostazioni e risoluto nelle sue convinzioni, ma profondamente umano, si portava dentro, con la moglie Rita, il dolore più grande che si può provare: la perdita di un figlio dell’età di due anni.
È stato apprezzato amministratore per molti anni dell’Orfanotrofio Femminile e dell’Ashas e, insieme con i sentimenti ricevuti nella sua famiglia, espresse la sua indole dimostrando una spiccata sensibilità umana che esplicò nella vicinanza e nell’aiuto di tante persone.