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«Oggi mancano sempre più le persone di spessore, grandi uomini come lo era Mario Maccagno».
Così il giornalista e conduttore televisivo Massimo Giletti ha ricordato, mercoledì sera al teatro Milanollo, lo storico direttore del nostro settimanale, nel ventennale della scomparsa.
Mario è stato al timone del Saviglianese per ben 44 anni: lo aveva rilevato da tipografo nel 1961 e lo ha guidato fino agli ultimi giorni di vita. Com’è stato ricordato, il suo motto preferito era “né padroni, né padrini”, il che stava a sottolineare l’autonomia del giornale da gruppi politici, economici o di interesse.
Durante l’evento, alcune persone che conoscevano Mario lo hanno ricordato: gli ex sindaci Sergio Soave e Giulio Ambroggio, che hanno evidenziato come grazie a Maccagno tutti potessero esprimere liberamente le proprie opinioni sul Saviglianese. È toccato poi alla ex presidente della casa di riposo Chianoc, Angela Ambrosino, tracciare il profilo di Mario dal punto di vista del suo impegno sociale, anche come persona profondamente religiosa. Altri ricordi sono stati letti da Natascia Chiarlo, accompagnata al pianoforte dal fratello Ivan.
È seguita una bella chiacchierata condotta dal direttore Valerio Maccagno e da chi scrive con Massimo Giletti. Si è parlato dei temi affrontati nelle sue inchieste e di curiosi aneddoti della sua carriera.
di Guido Martini
La videointervista a Massimo Giletti a cura di Alessio Bessone: