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Dalla metà di gennaio, la Rsa Angelo Spada ha accolto una nuova figura professionale: Sara Chiapello. La fisioterapista di Fossano ha preso il posto del collega Matteo Piovano, segnando un’importante continuità nel lavoro di assistenza e benessere degli ospiti, al fine di garantire un supporto professionale e attento alle loro esigenze. «Ho raccolto con gioia il testimone di Piovano, molto amato dagli anziani della struttura, il quale ha lasciando in loro un bellissimo ricordo – commenta la dottoressa, impiegata a Racconigi durante le ore del mattino – i primi giorni ho dedicato buona parte del mio tempo a conoscere tutti i pazienti e a capire al meglio le necessità di ognuno, seguendo le indicazione di infermieri, Oss e del direttore Luca Cassarà. Ho imparato a conoscere la loro storia, il lavoro che hanno fatto nella vita, il loro carattere e quale tipo di attività preferiscono fare, se hanno piacere di muoversi da soli, in coppia o in gruppo, e quali sono le dinamiche relazionali all’interno della struttura. Grazie alla fiducia dei colleghi e del direttore, ogni giornata inizia con la lettura delle consegne utili a individuare necessità specifiche o eventuali nuovi ingressi, che richiedano una prima valutazione – spiega ancora la fisioterapista – Nella stessa giornata posso vedere più o meno ospiti a seconda dei progetti individuali e delle loro necessità giornaliere: c’è chi, per esempio, ha bisogno di attività riabilitative e chi di mantenimento, c’è chi preferisce scendere in palestra, chi essere trattato in camera e chi, quel giorno, non vuole muoversi».
La dottoressa racconta con entusiasmo di come nel complessivo, tutti abbiano accolto positivamente il suo arrivo. «Ci sono ospiti consapevoli del benessere che porta il movimento, altri apprezzano l’attività come una novità nella routine della giornata, ma in ogni caso, spesso, anche quando le ore di trattamento sono terminate, chiedono di continuare» aggiunge Sara Chiapello. Prima di arrivare a Racconigi la fisioterapista ha lavorato quindici anni alla struttura riabilitativa Stella del Mattino di Boves per poi decidere di cambiare prospettiva di lavoro e dedicarsi a coloro che sono ospiti nelle strutture per anziani, o direttamente a domicilio.
«Mi sono resa conto che il mio lavoro in clinica era totalmente indirizzato ad ottenere il massimo recupero possibile dei pazienti per poterli mandare a casa o alle case riposo, ma non sapevo cosa succedeva dopo, così ho scelto di cambiare, di aiutarli nella delicata fase del ritorno alla vita quotidiana o anche, successivamente, nel mantenimento della capacità raggiunte. Con piccoli aiuti, un buon lavoro e tanta volontà si possono raggiungere bei traguardi e grandi soddisfazioni per me e, soprattutto, per i miei pazienti» conclude Chiapello.
di Viviana Cappelli