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A circa un mese di distanza dagli attacchi dei lupi pare che gli agricoltori locali possano tirare un piccolo sospiro di sollievo: alcune vacche hanno dato alla luce nuovi vitellini e, almeno per il momento, non si sono registrate nuove predazioni. Tuttavia la guardia resta alta, con misure di sicurezza intensificate per proteggere il bestiame. Nel frattempo, il 7 marzo scorso, il Comitato permanente della Convenzione di Berna ha votato a favore del declassamento dello status di protezione del lupo, passato da “rigorosamente protetto” a “protetto”. Questa decisione, che potrebbe rendere più facile l’abbattimento dei lupi e che entrerà in vigore tra tre mesi, salvo opposizioni, è stata presa in seguito al moltiplicarsi della presenza del predatore e degli atti predatori anche in provincia di Cuneo.
A Racconigi, nei mesi di gennaio e febbraio, due vitellini appena nati nelle cascine Peretti del Martinetto e Rainero di Cascina Cascinette, sono stati trascinati via dalla stalla, sbranati e lasciati in mezzo ai campi. In base alla ricostruzione dei veterinari dell’Asl Cuneo Uno il modus operandi riscontrato suggerisce proprio un’azione dei lupi. L’ipotesi della presenza di un branco in zona è stata alimentata anche da attacchi ad animali domestici e da avvistamenti in zona, accrescendo così la preoccupazione degli allevatori, timorosi non solo per i propri animali, ma anche per la sicurezza personale.
Dopo l’attacco dei lupi, oltre ad intensificare i controlli notturni, l’allevatore Paolo Rainero ha iniziato a pensare ad eventuali misure per poter chiudere meglio gli accessi alle stalle; Cristina Peretti, invece, ha già apportato alcune modifiche, inserendo nei box della stalla sia balle di fieno che bancali in modo da impedire al lupo di portare fuori la preda. «Questa soluzione fai-da-te mi dà l’idea che i vitelli siano più protetti, anche se i più esperti ritengono che servano a poco. Oggi il mio terrore è arrivare in stalla e trovarmi il lupo nel box della sala parto» commenta Cristina.
Entrambi gli allevatori non condividono l’abbattimento dell’animale, ma sposano l’dea di una maggior protezione, al fine di una convivenza senza danni. Oggi, a parte il ritrovamento del lupo morto nei pressi della variante est della statale, tutto tace; dal mondo agricolo si spera che questi attacchi siano stati solo eventi isolati e che i lupi abbiano preso altre strade. Tuttavia, il problema della convivenza con l’animale non è nuovo nella nostra città: già nel maggio 2022, in frazione Steppe, un cittadino aveva filmato un esemplare che camminava vicino alla strada. Il dibattito sulla gestione dei lupi resta aperto. Da un lato c’è la necessità di proteggere gli allevamenti e la sicurezza delle persone, dall’altro, la volontà di tutelare una specie che fa parte dell’ecosistema, che si moltiplica, va in cerca di cibo e di un habitat dove fermarsi.
di Viviana Cappelli