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Il Real Cappone sta diventando sempre più un prodotto gastronomico d’eccellenza, fregiandosi ora anche del titolo “Pat” (Prodotto agroalimentare tradizionale), andando come tutti gli anni letteralmente a ruba, nonostante la stagione di vendita sia appena iniziata, a partire dal primo novembre scorso.
A confermare la crescente attrattività verso il pregiato capo avicolo, allevato a Racconigi e nei paesi limitrofi, è stata la tradizionale cena a “cinque chef”, tenutasi lunedì 25 novembre presso il ristorante L’Arancera, che ha visto la partecipazione di diversi esponenti politici regionali e provinciali di peso, assieme a molti amministratori dei Comuni del nostro territorio, oltre a rappresentanti di altri enti e associazioni di categoria come Coldiretti, Confartigianato e l’Ascom di Savigliano.
Tutti i presenti rimasti piacevolmente soddisfatti a fine serata dal ricco menù, ovviamente a base di cappone e trippa, proposto dai ristoranti Morosini 7, El Quartin, Da Mosè, L’Arancera e Bistrot des Artistes, oltre al panettone di chiusura alle more di gelso di Terre della Seta.
Un’occasione per riscoprire e valorizzare non solo sul piano culinario il Real Cappone, ma anche un momento – organizzato dal Comune in sinergia con il direttivo del relativo Consorzio di allevatori – per tracciare le fila dell’anno passato, con uno sguardo rivolto all’immediato futuro, dato che la Festa di Santa Lucia si terrà il prossimo 19 dicembre.
A intervenire per prima la presidente del Consorzio Ines Ghigo, che ha ripercorso brevemente i traguardi raggiunti nel 2024, lasciando la parola al segretario Coldiretti di zona Savigliano Daniele Caffaro:
“Per questa stagione di commercializzazione, abbiamo lanciato il nuovo sito web del Consorzio – visitabile digitando su internet www.realcappone.it – e fatto dei passi avanti sempre nel campo della comunicazione e marketing, migliorando il packaging, in italiano la confezione, con cui viene venduto il Real Cappone”.
Il socio allevatore del Consorzio Sergio Arese, invece, ha portato l’attenzione su un tema che desta forti preoccupazioni ai produttori: “Secondo una recente direttiva nazionale della Sanità, il numero dei capi ad attività dovrà essere limitato a 50, mentre ora il limite è 500 e la vendita non sarà più concessa. Una follia. Chiedo a chi di dovere di attivarsi per preservatore una tradizione importante come quella dell’allevamento del Real Cappone”. Un appello subito accolto dagli esponenti politici presenti, sperando che venga fatto qualcosa di positivo nella direzione di preservare la produzione di uno dei più tipici prodotti racconigesi, e non solo.
Largo, poi, agli interventi degli amministratori, tra cui in primis il sindaco Valerio Oderda e l’assessore Annalisa Allasia, i quali hanno rassicurato sul fatto che anche l’amministrazione comunale si occuperà della preoccupante vicenda, oltre a ringraziare i tanti partecipanti alla serata.
Da segnalare, infine, il fatto che in questa quarta edizione dell’evento non si è tenuta la battitura all’asta di un esemplare di cappone, optando invece per una raccolta di beneficenza a favore dell’asilo infantile Ribotta.
Dopo decenni di oblio, ormai si può affermare con certezza che il lavoro di tanti, tra allevatori, associazioni di categoria, amministrazione comunale ed enti pubblici e privati, ha dato i suoi buoni frutti: la tradizione dell’allevamento di questo pregiato capo avicolo in città è più in auge che mai, un’usanza antica, testimoniata dal fatto che già nel 1862 il primo re d’Italia Vittorio Emanuele II istituiva la tradizionale Fiera di Santa Lucia.
di Massimo Tabusso