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Quando anche i bambini cantano le canzoni di trent’anni fa, significa che quelle canzoni sono entrate nel mito. A Mondovì, cinema Baretti pieno – di bambini, di giovani ma anche di adulti con qualche capello bianco – per la proiezione della prima puntata della serie tv “Hanno ucciso l’uomo ragno” sulla storia della pop band 883, attualmente in onda in replica e on-demand su Sky.
All’evento hanno partecipato la regista monregalese Alice Filippi e i due attori protagonisti, Elia Nuzzolo (Max Pezzali) e Matteo Oscar Giuggioli (Mauro Repetto). È stata in assoluto la prima visione di un episodio della serie dove il pubblico ha potuto incontrare i protagonisti.
Presentata dalla speaker carrucese Marlen Pizzo (radio m2o), la cineasta che ha firmato tre degli otto episodi ha raccontato alcuni aneddoti sulle riprese, come il tentativo di mettere in scena le celebri “106 farmacie” della canzone “Con un deca” posizionando insegne di farmacie in più scene possibile. Gli attori, invece, tra mille selfie con i fans, hanno raccontato come si sono calati nei personaggi, entrando in un mondo, quello degli anni Novanta, ad entrambi sconosciuto (sono nati nel 2000). Abbiamo chiesto loro come si siano trovati in questo viaggio a ritroso nel tempo.
«Ci si divertiva! – ha evidenziato Matteo – Gli anni Novanta erano colorati, spensierati. Ci siamo tuffati proprio nei colori degli anni Ottanta e Novanta, che erano più saturi rispetto a quelli di oggi». «Sono d’accordo – ha concordato Elia – abbiamo avuto l’impressione che fossero anni più leggeri, tranquilli, lenti, in cui ci si poteva godere un po’ di più le cose». «Ci si poteva anche annoiare – ha aggiunto Matteo – ma proprio dalla noia questi due ragazzi, Max e Mauro, hanno fatto sbocciare tante cose belle».
Alice Filippi è una regista che viene dalla provincia che ha raccontato una storia di provincia, ambientata a Pavia, dove il duo mosse i primi passi.
«A me è piaciuta molto una frase che Max aveva scritto sul suo libro – ha rivelato –. Dice che lui da Pavia vedeva Milano come se si guarda New York dal New Jersey. Il suo primo grande sogno è stata la grande città, poi sono andati ben oltre».
Guido Martini