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Esiste una povertà silente, che a volte sfugge all’attenzione. Sono i tanti che vedono negato il diritto alla salute. Un problema diffuso, presente anche a livello locale. Da qui il progetto, che sarà avviato lunedì 11 novembre, “Curiamo con la solidarietà”, promosso dalla Caritas interparrocchiale, con il braccio operativo de “Il dono”, in collaborazione con l’Auser, il Cav – Centro aiuto alla vita – e la Croce Rossa.
«Giorno dopo giorno, tocchiamo con mano le molte difficoltà di accesso alle cure di persone non assistite dal servizio sanitario nazionale, siano esse senza fissa dimora, migranti clandestini, anziani soli e sprovveduti o soggetti fragili» spiegano i volontari Caritas. Ciò implica l’impossibilità di assegnazione di un medico di base e di conseguenza di ricevere assistenza, se non in situazioni d’emergenza, rivolgendosi al pronto soccorso, con il rischio concreto di intasarlo o di attendere lungo tempo prima di essere visitati. «Il progetto nasce da queste oggettive necessità per andare a colmare un vuoto lasciato dai servizi pubblici, che spesso non riescono o non possono coprire».
“Curiamo con la solidarietà” avrà l’aspetto di un normale studio medico. Si avvarrà dell’esperienza e della professionalità di quattro dottori di medicina di base, in pensione dopo una pluridecennale esperienza sul campo, che presteranno gratuitamente la loro preziosa opera. Si tratta di Pierdomenico Bossolasco, Vilma Cravero, Roberto Formaggio e Bartolomeo Giordano, volti storici dello studio associato di via Allione. I pazienti potranno accedervi mediante prenotazione, effettuata dopo un attento ascolto, dal Centro Caritas, dall’Auser, dal Cav o dalla Croce Rossa o presso il centro di accoglienza notturna “Don Cesare Giraudo”.
«Grazie alla generosa disponibilità dello studio di via Allione, ci viene concesso l’uso del locale infermieristico già attrezzato, evitando così ingenti spese di allestimento» continuano i volontari. «“Il dono” sosterrà i costi per l’integrazione di materiali di consumo, per eventuali farmaci prescritti, per l’assicurazione – sezione salute e benessere – per le prestazioni socio sanitarie dei medici e un contributo per il riscaldamento e la luce».
L’ambulatorio sarà sperimentato per un anno, con cadenza settimanale, il lunedì dalle 17 alle 19. «A questa fase di prova, ci auguriamo segua un servizio continuativo, ampliato ad altre associazioni di volontariato. Come Caritas, ci occupiamo dell’indigenza sanitaria. Da gennaio a settembre 2024, abbiamo ricevuto 213 richieste, tra cui una cinquantina da anziani. In sinergia con l’ambulatorio “Mons. Volta” di Fossano – Fondazione Noi Altri – sarà inoltre possibile indirizzare i pazienti a visite specialistiche. Salvaguardare la salute degli ultimi è salvaguardare la salute collettiva, diagnosticando e prevenendo patologie contagiose che si credono spesso debellate».
di Simona Trabucco