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Entro una decina d’anni sarà molto difficile trovare un idraulico, un fabbro, un elettricista o un serramentista in grado di eseguire un intervento di riparazione o di manutenzione presso la nostra abitazione o nel luogo dove lavoriamo.
Questo perché continua a scendere il numero complessivo degli artigiani presenti nel nostro Paese. Se nel 2012 erano poco meno di 1.867.000 unità, nel 2023 la platea complessiva è crollata di quasi 410 mila (-73mila solo nell’ultimo anno); ora il numero totale sfiora quota 1.457.000. In questi undici anni si è assistito a una caduta verticale che si è interrotta solo nell’anno post Covid (+2.325 tra il 2021 e il 2020).
L’allarme è lanciato da Confartigianato Cuneo che ha elaborato i dati di Inps, Cgia di Mestre e Infocamere Movimprese. Sulle 103 province italiane, quella di Cuneo si trova alla 31ª posizione, facendo registrare un -24,3%: sono 7.298 gli artigiani “persi” negli undici anni dal 2012 al 2023 (da 30.025 a 22.727).
C’è però una buona notizia. Ovvero che l’artigianato al femminile regge.
di Paolo Biancardi
LE OPINIONI DI LUCA CROSETTO, SARA ORIGLIA E ANNAMARIA SPERTINO ALL’INTERNO DEL GIORNALE.