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In occasione dei 90 anni dell’azienda casearia Biraghi, realtà industriale che caratterizza il nostro territorio, pubblichiamo un ricordo della mamma del cavallermaggiorese Giuseppe Grande, Margherita Mina, la cui storia lavorativa è legata all’impresa locale.
“Mia mamma – ricorda Giuseppe – ha lavorato presso il rag. Biraghi e, sebbene lo abbia fatto per pochi anni, ne ha sempre parlato con orgoglio ed affetto. Si chiamava Margherita Mina ed era nata a Cavallermaggiore il 13 aprile 1923 da una famiglia poverissima; nel 1937, a 14 anni – giovanissima, come usava allora – fu assunta a lavorare alla Biraghi. Erano tempi duri, ma mi raccontava che furono felici: lei abitava in una delle ultime case di Porta Sottana e, siccome allora non possedeva una bicicletta, percorreva tutti i giorni a piedi la strada per raggiungere lo stabilimento. Era molto contenta del suo lavoro, durante il quale svolgeva molte mansioni diverse; iniziava a lavorare alle 6 del mattino e finiva quando non c’era più bisogno di lei”.
Margherita si occupava del confezionamento, della pulizia dei locali, ma anche dell’utilizzo delle macchine utensili del ferro. “Mentre era impegnata a forare con il trapano a colonna – prosegue Giuseppe – i suoi capelli si impigliarono nella cinghia di trasmissione, ma in virtù del suo carattere forte e coraggioso si districò i capelli, fece alcuni impacchi con acqua e riprese a lavorare”.
Il periodo più drammatico fu quello del secondo conflitto mondiale.
di Luca Martini
LA TESTIMONIANZA COMPLETA ALL’INTERNO DEL GIORNALE.