I Gators vincono la partita più importante dell’anno: il discorso salvezza si è chiuso con Gara 2, grazie al bel successo esterno per 57-68 sul campo di Franzin Val Noce. I ragazzi di coach Dellarovere hanno saputo tenere testa ai padroni di casa ottenendo così la seconda vittoria contro Val Noce: i Gators, quindi, sono una delle tre squadre ad aver ottenuto la salvezza ed il prossimo anno potranno disputare nuovamente la Divisione Regionale 1.
Coach Pietro Dellarovere commenta questa incredibile cavalcata: «Sono l’uomo più felice del mondo, abbiamo concluso facendo nove vittorie di fila, di solito le squadre che si salvano lo fanno per il rotto della cuffia, noi lo abbiamo fatto da invincibili. Abbiamo imparato a soffrire, a portare a casa il risultato anche nei momenti più difficili: l’ultimo ko risale al 22 marzo».
«La gara di domenica è stata molto dura, come ce l’aspettavamo, dopo 3 minuti eravamo sì avanti 2-13, finendo il primo quarto in controllo, ma il nostro secondo periodo è stato pessimo e ci ha demoralizzato, anche perché loro hanno sempre raddoppiato Marengo e alcuni accorgimenti ci hanno innervosito; all’intervallo eravamo a -2 e a inizio terzo quarto siamo andati in difficoltà, poi però siamo usciti con calma con alcuni accorgimenti tattici e abbiamo ritrovato fiducia – continua l’allenatore – A 3 minuti dalla fine del terzo quarto eravamo a -8 da loro, mentre alla fine abbiamo vinto con uno scarto di +11». Una squadra che ha finalmente capito come e quando cambiare l’inerzia delle partite: «probabilmente due mesi fa non ci avrebbe creduto nessuno».
![Coach Dellarovere festeggiato negli spogliatoi](https://www.ilsaviglianese.com/wp-content/uploads/2024/06/Dellarovere-Pietro-festa-salvezza-negli-spogliatoi.jpg)
Un percorso sicuramente non facile per Dellarovere, subentrato a soli 4 giorni dal derby, con una rosa che non vinceva da due mesi, ereditata da una poco fortunata gestione di Vidili: «All’esordio abbiamo anche perso la gara contro Amatori; le sconfitte successive ci hanno condannati ai playout, iniziando malissimo con un brutto ko ma, come ho sempre detto, l’importante era creare un sistema di gioco per arrivare pronti a fine percorso – spiega il coach – Da lì in poi abbiamo sempre vinto e già il 19 aprile, dopo la vittoria contro Novi, avevo detto che non avremmo più perso: e così è successo. Siamo migliorati tanto, c’è stata un’ampia crescita dei giovani, tra cui Mattia Alessio (2007), ma il risultato è giunto grazie anche a un leader come Marengo che ci ha trascinati dopo un iniziale periodo di difficoltà. Quando abbiamo ritrovato la fiducia non abbiamo mai mollato e abbiamo concluso la fase playout da imbattuti».
«Siamo stati la perfetta dimostrazione di cosa significa essere un gruppo: in campo stanno in 5 e alcuni ragazzi giocano meno, ma senza tutti questi elementi non ti puoi allenare, anche in maniera seria come spesso si è fatto. Tutti hanno portato dei mattoni, nessun mattone è più importante dell’altro e senza tutto questo mucchio non si è potuto costruire un castello di squadra».
A salvezza raggiunta, per società e allenatore è giunto il tempo di guardare avanti: «Futuro? – confessa Dellarovere – Non lo so, la volontà di tenermi da parte della dirigenza è tanta, io qui sto bene: restare è un’opzione».
di Alessio Bessone