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«Non dire gatto se non ce l’hai nel sacco»
Sull’attivazione di un nuovo micro-nido per bimbi da 0 a 3 anni al posto dell’asilo Sacro Cuore che chiuderà a fine anno scolastico l’assessore alle politiche sociali Anna Giordano usa un’espressione trapattoniana e resta ben coperta, proprio come insegnava il “Trap”. Al momento l’assessore conferma che c’è la possibilità di convertire la struttura di piazza Schiaparelli per realizzare un micronido atto ad ospitare fino a 24 bambini, ma sono molti gli aspetti che non sono stati ancora decisi.
Così, al momento, le domande avanzate durante il Consiglio comunale del 28 maggio scorso dall’esponente di minoranza Giacomo Calcagno (Spazio Savigliano) non possono ancora avere risposta. L’intenzione di aprire la struttura c’è, i contratti con la parrocchia di San Giovanni sono stati avviati (proprio in questi giorni l’assessore ha ricevuto una proposta sull’affitto dei locali), ma sono ancora molti i tasselli che devono andare al loro posto. «Non so se la gestione sarà diretta del Comune, come per il “Peter Pan”, o data in appalto esterno – ha precisato Giordano –. Ora non so indicare una data precisa dell’attivazione del servizio, né dire a quanto ammonteranno le rette, né tantomeno quali saranno gli orari».
Secondo Calcagno, che in passato ha ricoperto proprio il ruolo di assessore alle politiche sociali, quest’anno sarebbe stato utile anticipare di un mese le iscrizioni e la stesura della graduatoria per capire quanti bambini sarebbero rimasti esclusi e quindi conoscere il numero potenziale di bimbi per cui servirebbe attivare il nuovo micronido. Su questo punto, c’è stata un po’ di discussione. «Non ho potuto seguire il consiglio di Calcagno – ha riferito Giordano – perché la scadenza al 30 giugno permette di inserire anche i nati nel mese di giugno. Anticipare la chiusura delle iscrizioni a maggio li avrebbe esclusi. La graduatoria esce solitamente in breve, nei primi giorni di luglio; dunque, l’attesa per le famiglie è pochissima». «So che di norma è così, ma stavolta andava fatta un’eccezione – ha replicato Calcagno – proprio perché è un anno particolare, in cui dobbiamo aprire un servizio nuovo. L’anticipo di data non avrebbe portato alcuno sconvolgimento ed avremmo potuto così capire per quanti bambini – rimasti fuori dalla graduatoria – potrebbe interessare il nuovo servizio: possiamo arrivare fino a 24 posti, ma magari poi ne basteranno 10. Tutto ciò sarebbe anche servito per capire quale somma stanziare a bilancio. Secondo me è una questione di buon senso: finché non si farà il confronto con le altre strutture, non potremo sapere quanti posti servono nel nuovo micro-nido».
di Guido Martini