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Matteo Gagliasso, trent’anni, è il primo consigliere regionale saviglianese in cinquant’anni di vita amministrativa piemontese. Leghista, ingegnere civile, consulente immobiliare, viene dai “Giovani padani” ed attualmente è membro del coordinamento federale “Lega giovani” per il Nord-Ovest. È anche nel direttivo del Carroccio saviglianese.
Consigliere, com’è stata questa prima esperienza: più dura, meno dura o come se l’aspettava?
Tutte e tre. Più dura perché abbiamo avuto ostacoli come la pandemia, la peste suina, i problemi dell’agricoltura, le alluvioni… non è stata certo un’amministrazione “tranquilla”. È stata anche come me l’aspettavo, perché si sa che in politica bisogna sempre cercare un compromesso se si vogliono fare le cose. La parte più bella, invece, è stata conoscere tantissime realtà e persone nuove; vivere esperienze che altrimenti non avrei potuto fare.
Sulla sanità locale, si era partiti con il sostegno al “piano Magni” per ristrutturare i tre ospedali attuali e poi col tempo è venuta fuori l’idea del nuovo ospedale. Qual è stata la molla che ha fatto cambiare tutto?
Quando si è capito che conveniva economicamente costruire un nuovo ospedale rispetto a riqualificare i tre attuali. La Corte dei Conti oggi è molto attenta a come vengono usati i soldi pubblici: difficilmente permette di spendere fondi regionali per restaurare gli ospedali. Valutati i pro e contro, si è scelta una soluzione diversa, che ha messo d’accordo tutto il territorio. Sono convinto che il nostro ospedale sarà il primo ad essere costruito.
di Guido Martini
TROVATE L’INTERVISTA COMPLETA ALL’INTERNO DEL GIORNALE.