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Sono esordienti, ma non certo “nuove proposte”. Al Festival di Sanremo quest’anno, per la prima volta, c’era anche la nostra gloriosa emittente: Trs radio.
La squadra formata da Simona Solavaggione, Marco Pittatore, dj Ariel (Ariele Busso), Cristina De Stefano, Mario Piccioni e Vittorio Testa ha trasmesso da una postazione a trenta metri dall’Ariston, in un locale storico, il Festival Cafè, dove passavano molti personaggi legati alla Rai e alla kermesse canora.
Giorni intensi, dai ritmi incalzanti, tipicamente sanremesi, che li ha impegnati dal giovedì al sabato.
«Eravamo in un posto strategico – racconta Simona – e così abbiamo potuto conoscere ed intervistare molti protagonisti». I cantanti erano “blindati” dai loro impegni, ma il combo saviglianese ha potuto portare ai suoi microfoni due direttori d’orchestra: il carmagnolese Alberto Cipolla (in gara con Big Mama ed Emma) e il torinese Daniel Bestonzo (per Annalisa). Tra gli altri, sono stati intervistati anche Franco Fasano, cantante e ora anche talent scout, Ciro Castaldo, l’autore di “Martini Cocktail”, libro su Mia Martini, e l’attore Andrea Paris. «Abbiamo raccontato tante storie di persone che ruotano attorno al festival» ribadisce Simona che, avendo l’accesso alla sala stampa “Lucio Dalla”, ha presenziato anche a qualche conferenza stampa, ad esempio quella di Diodato.
E veniamo ai commenti sull’aspetto musicale. Della vittoria di Angelina Mango, Simona dice: «Mi è piaciuta molto nella serata preferita, quella delle cover (durante la quale ha presentato “La rondine” del compianto papà Pino, ndr). Molto bene pure Vecchioni e Alfa». E se non avesse vinto Angelina? «Io avrei votato altri artisti “classici” come Mannoia, Renga e Nek, Diodato – rivela Simona –. Tra i più giovani, Mahmood mi ha convinto molto di più degli anni passati e mi è piaciuta anche Big Mama. Radiofonicamente parlando, però, le canzoni di Angelina, Annalisa ed Emma sono già pronte per essere delle hit dell’estate. Quest’anno in tanti hanno cercato il pezzo dance, che piacesse anche in ottica Eurovision song contest, “l’Eurofestival”».
Non c’è Sanremo senza polemica. Una riguarda il metodo di votazione, che vede pesare in parti uguali la sala stampa, la giuria delle radio e il televoto. Secondo quest’ultimo, il vincitore sarebbe dovuto essere il rapper napoletano Geolier. «Capisco che il pubblico voglia un peso maggiore tramite il televoto – considera Simona –, ma io lascerei questo metodo, perché rappresentativo a 360° gradi: sia del pubblico che degli addetti ai lavori».
Al quinto (ed a quanto pare ultimo) anno Amadeus, direttore artistico e presentatore, ha riportato entusiasmo e grande audience al festival. «Ha saputo mettere insieme i gusti dei giovani e di chi è più avanti con l’età – commenta ancora Simona –. Chiamando all’Ariston i loro beniamini, ha portato tantissimi giovani a seguire il festival e tutti gli eventi ad esso collegato (“green carpet”, palco in piazza Colombo). Televisivamente, invece, la coppia con Fiorello è stata la carta vincente; il duo è esilarante».
Dopo questa prima esperienza, l’appuntamento è già per il 2025. «È vero che sei sempre di corsa e che dormi poco – ammette Simona – però è il nostro lavoro, la nostra passione e quando sei lì cresce l’adrenalina per il clima che c’è e per la possibilità di conoscere tanti personaggi famosi».
Insomma, come si dice in questi casi, è un duro lavoro, ma qualcuno deve pur farlo.
di Guido Martini