Arriva la proposta dalla Consulta per “limitare il gioco d’azzardo”

Via alla campagna di sensibilizzazione pubblica

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Quando diventa patologico, non è più un gioco. È una spirale che risucchia in un vortice ingestibile gli affetti, in primis la famiglia, il lavoro, la casa, la salute fisica e psichica, la vita stessa. La ludopatia è una malattia, insidiosa e silenziosa, che miete migliaia di vittime all’anno. Un fenomeno in crescita che, come ha evidenziato la Consulta solidarietà mercoledì 17 gennaio, durante l’assemblea in sala consiglio, è presente anche a Savigliano. Tra le cause, l’allentamento delle misure restrittive che erano state introdotte in Piemonte dalla legge regionale del 2016. Cosa si può fare a livello locale per arginare questa pericolosa forma di dipendenza? Con la prevenzione, ha risposto all’unanimità la Consulta, rivolta a tutte le fasce d’età, bambini e anziani compresi. Bisogna sensibilizzare l’opinione pubblica sui risvolti criminosi del gioco d’azzardo, causa primaria dell’usura.

«Si deve sensibilizzare la gente sui rischi connessi a macchinette e slot machine che illudono a falsi e facili guadagni. Ci piacerebbe organizzare momenti d’incontro e di conoscenza per discutere degli aspetti sociali, economici, culturali, politici ed educativi» hanno spiegato dalla Consulta.

E, a proposito di politica, la Consulta chiede all’amministrazione comunale se sia possibile emanare un’ordinanza per limitare l’apertura delle sale gioco in città, rendendole più visibili. «Spesso le vetrine sono oscurate, come se ci fosse qualcosa da nascondere. È così? Che peso hanno i Comuni nell’individuazione e segnalazione dei cosiddetti “luoghi sensibili”, nei pressi dei quali le postazioni da gioco sono vietate? Quali provvedimenti intende prendere la Giunta per combattere la ludopatia?».
Vedremo se tali richieste avranno un seguito.

di Simona Trabucco

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