Dopo il pensionamento, a settembre, del dottor Stefano Panepinto e la chiusura, a novembre, dello studio della dottoressa Antonella D’Alesio, la carenza di medici di famiglia a Racconigi ha costretto molti assistiti a dover scegliere un dottore a Caramagna, Cavallermaggiore o Savigliano. Una situazione spiacevole che sta creando difficoltà soprattutto agli anziani, a chi è solo e/o senza auto; in città è diffuso il malcontento.
«La situazione racconigese è il riflesso della realtà nazionale, nella quale i dottori di famiglia sono e saranno sempre meno numerosi – commenta la referente dei medici di Racconigi, Paola Panero -. Per far fronte a questa carenza occorrerebbe permettere a noi di occuparsi esclusivamente della diagnosi e della cura degli assistiti, e demandare a personale amministrativo, non medico, le pratiche burocratiche. Come commenta un collega sul web, “Non esiste più il medico di base, ora ci chiamano medici di medicina generale proprio perché siamo operatori generali e facciamo di tutto: richieste di carrozzine e pannoloni, certificati medici per assentarsi dal lavoro (talvolta anche a fronte di malattie discutibili), richieste di invalidità per cittadini in affanno economico e trascrizione di piani terapeutici per autorizzare farmaci costosissimi, tante pratiche un tempo ad appannaggio degli specialisti, ma ora declassate alla medicina di tutti i giorni”».
di Viviana Cappelli
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