Prosegue la questione sulla “eredità” lasciata da Filippo Alesso

Il capogruppo della minoranza, Allasia, ha chiesto informazioni al primo cittadino

«Il Comune di Monasterolo, secondo lo stato di diritto, è già erede designato di Filippo Alesso? Questo per tutelare gli interessi della comunità monasterolese».

Se l’è chiesto il capogruppo della minoranza consiliare Massimo Allasia che vuole sapere dal sindaco Giorgio Alberione, prima della discussione della variante al “Pec Rinino” nel prossimo Consiglio comunale di mercoledì 27 dicembre, se la parrocchia di Monasterolo sia decaduta legittimamente dall’eredità di Filippo Alesso.
Quest’ultimo, morto all’età di 83 anni nel 2011, era l’ultimo degli Alesso che abitavano nella cascina “Cascinetta”, situata al confine tra Monasterolo e Cavallermaggiore. Era vissuto più a lungo degli altri sette, tra fratelli e sorelle: Vittoria, Giovanni, Teresa, Margherita, Anna, Marco, Filippo e Gabriele. Morto senza eredi diretti, aveva espresso la volontà testamentaria di lasciare i suoi beni alla parrocchia di Monasterolo affinchè questa realizzasse un nuovo asilo entro cinque anni.

«La questione, che reputo fondamentale sta nel passaggio – spiega lo stesso Allasia – del testamento olografo di Alesso dove egli scrive che il primo erede designato, la parrocchia di Monasterolo, ha tempo cinque anni per costituire il nuovo asilo a beneficio della nostra comunità facendo uso del lascito da lui conferito. Alesso, inoltre, è stato molto chiaro nello stabilire che decorso quel periodo, la stessa obbligazione ricade nei confronti del Comune».

Stante così le cose, «ad oggi sono trascorsi sette anni da quando la parrocchia ha accettato l’eredità (era il 19 luglio 2011 e il parroco era don Mauro Cagna) e ne consegue che sono fuori di ben due anni». Infatti, erano trascorsi tre anni prima dell’esposto della nipote di Alesso e poi dalla firma dell’accordo di transazione extragiudiziale con la stessa (5 dicembre 2019) ne sono trascorsi altri quattro.
Vien da sé, quindi, per il consigliere Allasia che «l’acquisto del nuovo terreno, adiacente al campo sportivo comunale ed effettuato in primavera, sia stato pagato con i soldi provenienti da un’eredità di cui la parrocchia stessa non era più in possesso».

di Paolo Biancardi

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