Il coro degli afasici si esibisce alla Crosà Neira

Il gruppo “Enrico Catelli” dell'associazione Alice torna a esibirsi per le feste

Domenica 17 dicembre, alle 17, torna a esibirsi il Coro degli afasici “Enrico Catelli” di “Alice Cuneo”, associazione di volontariato per la lotta all’ictus cerebrale. “Un coro di auguri” è in programma alla Crosà Neira di piazza Misericordia; un evento accessibile anche alle persone con disabilità il cui l’ingresso è libero e gratuito.
Il Coro degli afasici è formato da persone che hanno subìto patologie cerebro-vascolari che causano l’afasia (disabilità della comunicazione e della parola, che accade in un soggetto su tre dopo l’ictus). Uno degli strumenti di cura dell’afasia è la musicoterapia, che attraverso la terapia e l’empatia generata dal gruppo, dall’essere in coro, promuove benefici ampi: fisici, mentali e relazionali.

Il coro sarà accompagnato dai musicisti della Fondazione Fossano musica, e diretto dai musicoterapisti Margherita De Palmas e Maurizio Scarpa.

«Il coro è una grande famiglia, in cui anche i parenti, i caregiver e i tanti volontari trovano momenti belli e gioiosi per stare insieme col sorriso e affrontare i problemi – dice il medico Giuseppe Bonatto, presidente emerito e fondatore di “Alice”, colpito lui stesso da ictus quando aveva poco più di quarant’anni –. L’ictus è la prima causa di disabilità e terza di morte, capiamo quindi l’importanza di queste attività. È importante parlarne, ed è ancora più importante mostrare che, insieme, si possono superare le difficoltà. Vi invitiamo a partecipare per vedere il prodigio del coro, per sentire quanto sia preziosa anche solo una sillaba recuperata».

L’associazione ha anche una sezione saviglianese nata grazie all’impegno della volontaria Rosa Nicoli e del marito Agostino; gode del prezioso supporto dell’Asl Cuneo Uno grazie alla dottoressa Maria Roberta Bongioanni, direttrice della Neurologia dell’ospedale di Savigliano, nonché responsabile del Dipartimento medico specialistico.
La corista saviglianese Piera “Chicca” Rocca, grazie anche al lavoro di questi anni di riabilitazione, commenta così la sua esperienza: «Il coro, è la mia vita. È armonia, è allegria. È ciò che mi dà la forza di vivere con tenacia, con grinta… con tutto».

Il progetto di terapia ed empatia per l’ictus è sostenuto dalla Fondazione CRS, a cui va il ringraziamento di tutta l’associazione. L’evento, inoltre, gode del fondamentale supporto del Comune e del patrocinio dell’Assessorato alla Cultura.

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