Quando si dice che il lupo perde il pelo ma non il vizio.
La scorsa settimana la polizia torinese ha arrestato il pregiudicato 68enne Basilio Pruiti subito dopo aver rapinato, con alcuni complici, una villa a Torino nella zona della Gran Madre. Gli agenti lo hanno bloccato mentre stava fuggendo dall’alloggio preso di mira: particolare curioso è che Pruiti aveva appena finito di scontare – era agli arresti domiciliari – gli 8 anni della pena per la serie di rapine commesse sia nella nostra provincia (ben 5) che nel pavese.
Pruiti, infatti, è una vecchia conoscenza dei Carabinieri saviglianesi che l’avevano arrestato nel 2014: insieme a due complici aveva “colpito”, nel giro di 48 ore, due banche della nostra zona, prima a Caramagna e poi a Monasterolo. Il 9 giugno i rapinatori si erano introdotti nella filiale di Caramagna della Banca Credito Cooperativo di Cherasco, armati di pistola e di un coltello, e si erano fatti consegnare 11.700 euro e l’11 giugno 2014 erano entrati nella filiale di Monasterolo della Banca Cassa di Risparmio di Savigliano, armati di pistola e coltello, facendosi consegnare 41.627 euro. I rapinatori avevano agito indisturbati, ostentando particolare sicurezza e professionalità.
Per modalità di esecuzione, grazie anche alle testimonianze e con l’ausilio delle immagini registrate dalla videosorveglianza delle banche coinvolte, gli investigatori della Compagnia di Savigliano, in stretta sinergia con altri reparti dell’Arma, avevano intuito fin da subito che il gruppo criminale era sempre lo stesso. In particolare, era emerso che i rapinatori utilizzavano parrucche e finti occhiali da vista per celare i propri lineamenti, segno evidente che si trattava di soggetti già noti alle Forze di Polizia.
di Paolo Biancardi