Informagiovani, come funziona lo sportello del Comune

Il servizio è gratuito, viene gestito dalla cooperativa Orso ed è attivo da più di 20 anni

Lo sportello Informagiovani del Comune offre le delucidazioni necessarie ai giovani (in particolare dalla prima superiore in su) riguardo a diverse tematiche: lavoro, opportunità e formazione. Il servizio è gratuito, viene gestito dalla cooperativa Orso ed è attivo da più di 20 anni. Al momento vi lavorano tre operatrici: la responsabile Mariella Carta, Simona e Alice. Gli orari di apertura della sede di corso Vittorio Veneto n. 52 sono il martedì pomeriggio dalle 14.30 alle 17 ed il venerdì dalle 9.30 alle 12. Sino a fine anno vi è anche un’apertura straordinaria, il mercoledì dalle 14.30 alle 17. I contatti online sono i seguenti: l’e-mail informagiovani@comune.savigliano.cn.it, la pagina Facebook “Savigliano Ig”, la pagina Instagram informagiovani_savigliano ed il sito internet www.igsavigliano.com.
Abbiamo incontrato Mariella Carta, la responsabile dello sportello, così da approfondire meglio come opera l’Informagiovani.

Quali sono i servizi maggiormente richiesti?
Sicuramente uno dei servizi più richiesti è la stesura del curriculum, insieme alle attività di orientamento su come cercare lavoro. Per il resto la domanda è condizionata dal periodo dell’anno: adesso riceviamo più richieste riguardo alla formazione, invece durante l’estate esse si focalizzano più sull’università.

E il servizio meno richiesto?
Riguardo alle opportunità in Europa vi è meno interesse.

Qual è l’utente tipo?
Anche questo è abbastanza ciclico: quando finisce la scuola vediamo una fascia d’età che gira attorno ai 19/20 anni, quando c’è da fare domanda per il Servizio civile, invece, l’età spazia dai 19 ai 29 anni e, solitamente, con maggioranza femminile. Al di là di questi periodi, l’utenza è abbastanza varia, non c’è un utente tipico.

Vi sono delle iniziative dell’Informagiovani al di fuori dello sportello?
Sì, fino alla scorsa settimana era attivo il progetto “Ben-essere in Comune” che si focalizzava sui centri d’aggregazione, in particolare lo Spazio Oceano e l’oratorio di San Giovanni. Ci piacerebbe mantenere incontri formativi ciclici; al momento ne stiamo organizzando riguardo al lavoro per novembre.

Cosa significa per lei fare quello che fa?
Io faccio questo lavoro da tanto tempo, dal 2005 più precisamente. Quello che racconto sempre è l’importanza di essere informati, perché da lì deriva la possibilità di scegliere. Ad esempio, posso non fare il Servizio civile per due motivi: perché non sono a conoscenza dell’iniziativa o perché ne sono a conoscenza, ma decido di dedicarmi ad altro; in un caso vi è la volontà di scelta nell’altro no. È una differenza molto importante.

Quali sono le richieste più difficili da esaudire?
I corsi di formazione per i ragazzi che hanno lasciato la scuola. Non sempre vi è la possibilità di ottenere il tipo di formazione desiderata quando si è presa la decisione di non concludere gli studi. Inoltre, le scuole serali molto spesso sono lontane, difficili da raggiungere.

La sua maggiore soddisfazione in questi anni?
Ho molte soddisfazioni: sono anni che faccio questo lavoro e vedere i ragazzi che scelgono la loro strada, che diventano ciò che vogliono essere riempie il cuore, soprattutto quando i diversi servizi si mettono insieme è una grande soddisfazione vedere quali traguardi possono essere raggiunti.

Ed il suo più grande rammarico?
Ciò che più dispiace è vedere ragazzi che perdono tempo e opportunità, anche dopo aver avuto tutte le informazioni possibili. Il rammarico di non aver trasmesso l’importanza di fare una scelta, di prendere la propria vita in mano.

Progetti futuri?
Stiamo lavorando ad alcuni progetti per il 2024 con l’assessore alle politiche giovanili Filippo Mulassano; vogliamo fare il punto sulla situazione del lavoro soprattutto con la fascia dei giovani, vogliamo dare informazioni per consentire loro di trovare un’occupazione. Oggi, rispetto ad una volta, ci sono più offerte, ma si fa comunque fatica a far incontrare chi cerca dipendenti con chi vuole un posto.

di Sofia Mazzone

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