«Oggi per me è una soddisfazione grandissima perché dopo 4 anni di organizzazione, insieme con la sezione di Saluzzo, si svolge qui a Genola il loro raduno provinciale sulla “coda” di quello nazionale dello scorso anno a Cuneo. I Bersaglieri sono un corpo importante, averli a Genola non può che rallegrare tutto il nostro territorio».
Nelle parole del sindaco Flavio Gastaldi c’è tutta la felicità per la giornata di domenica scorsa 8 ottobre quando centinaia di fanti piumati hanno invaso il paese, snodandosi dapprima in un lungo corteo che ha attraversato Genola dove sono stati applauditi da grandi e piccini (questi ultimi con il tricolore in mano).
Di sicuro effetto, anche scenografico, e molto apprezzata da chi era presente in via Roma il passo di corsa con cui, sia la Fanfara che ha intonato la mitica “Variata” ma anche gli altri fanti che sfilavano, hanno voluto percorrere gli ultimi centinaia di metri per arrivare in piazza San Giovanni Bosco. Qui hanno avuto luogo l’alzabandiera e l’onore ai caduti con la deposizione di una corona d’alloro. È seguita la messa e poi tutti a festeggiare in un pranzo in allegria nel PalaQuaquara.
Ultimo atto della festosa giornata “cremisi” (dal colore della divisa dei Bersaglieri) il concerto della Fanfara di Lavazzeri (Asti) presso il parco della Finestra sul castello.
L’appuntamento era in memoria di Mauro Barone, presidente sezionale, prematuramente scomparso alcuni anni fa e fautore di questo raduno, al quale è stato rivolto un grandissimo applauso commosso. «Questo raduno avrebbe dovuto svolgersi il 31 maggio 2020 – sottolinea Massimo Galletto, attuale presidente della sezione saluzzese dei Bersaglieri –. Per noi oggi è un grande morivo di soddisfazione. I valori che ci contraddistinguono sono l’unione che abbiamo tra noi, l’amore per la Patria, e i tanti cappelli piumati che oggi sono qui lo stanno a dimostrare».
«Siamo orgogliosi di avervi qui presenti – aggiunge il primo cittadino genolese –. Devo fare un ringraziamento speciale sia ai Bersaglieri di Saluzzo che ci sono stati vicini nell’organizzazione che al grande volontariato che ha accompagnato tutta la macchina organizzativa. Qui a Genola è molto forte il volontariato con la presenza di diverse associazioni: il nostro paese è stretto tra due grandi Comuni, noi abbiamo bisogno di tenerlo vivo. E per tenerlo vivo la migliore occasione è diventare volontario. Chiudo salutando gli amici Alpini».
Tra i presenti tanti sindaci con la fascia tricolore, autorità civili e militari, le penne nere di Genola e Giovanni Quaglia, cittadino onorario di Genola.
di Paolo Biancardi