330km di percorso, 24.000 metri di dislivello, 98 ore di gara (di cui solo 2 di sonno),80 nazioni partecipanti e un 42° posto. In numeri, si può sinteticamente ridurre così la presenza di Ioan Maxim al Tor des Géants 2023 fra domenica 10 e giovedì 21 settembre), ma in verità c’è molto di più. Il “gommista corridore”, noto a Savigliano per il suo lavoro e per la sua cordialità, ha finalmente concluso la gara di trail dopo essersi ritirato nella scorsa edizione.
«Puntavo ad arrivare in fondo, terminare il Tor des Géants è il sogno di chiunque corra in montagna – afferma Ioan – È stato un test con me stesso, nonché la gara più lunga e più bella che abbia mai fatto: tante persone mi hanno seguito da casa e sul posto, il tifo mi ha dato un grande supporto. Dedico metà di questo traguardo a me e metà ai tifosi».
«Il punto più critico è stata una salita su un colle a 2.000m di altezza – racconta il “gommista corridore” – una tempesta di ghiaccio mi ha colto alla sprovvista, mi sono riparato con la coperta termica ed è stata la mia salvezza perché non c’era nessuno in quel tratto; per evitare l’ipotermia, non mi sono mai fermato e sono sceso fino al rifugio; in questo tipo di gare è normale che le temperature possano scendere sotto lo zero in pochissimo tempo (l’anno scorso era morto un atleta cinese per una situazione analoga), ma sono stato positivo e lucidissimo nell’uscire da quella situazione».
«Non mi fermo di certo qui, in futuro rifarò questa gara per piazzarmi meglio: quest’anno non contava la posizione, ma battere me stesso» conclude Ioan.
di Alessio Bessone