Attacchi dei lupi in aumento: colpiti ovini e asini

Le associazioni agricole chiedono un rapido intervento

«Stanno aumentando gli attacchi dei lupi nel Saviglianese. Potrebbe essere preoccupante. La presenza c’è e si vede. È ora che la Regione prenda qualche decisione».

Con queste parole Luca Massimino – presidente dallo scorso aprile dell’Ambito territoriale di caccia “Cuneo 2” di Savigliano – commenta gli ultimi raid predatori dei lupi nella nostra zona, raid che sempre più spesso sono quotidiani. Dopo l’ariete alla fine di luglio sul confine tra Savigliano e Vottignasco, i “predoni” hanno colpito a Staffarda dove hanno spolpato un’asinella, poi a San Salvatore dove hanno sgozzato alcuni ovini e infine hanno ucciso un ariete e un asino alla Fornaca di Scarnafigi. «Ad uccidere è sempre stato un lupo, le prove che ha lasciato sono tipiche della sua condotta di caccia – aggiunge Massimino –. Gli unici dubbi riguardano San Salvatore: sicuramente è stato opera di un canide, famiglia che comprende oltre al lupo il cane, il dingo e lo sciacallo. Non siamo certi fosse un lupo».

Ovini sgozzati a San Salvatore: qui il dubbio è che non sia stato un lupo, ma un altro canide

Anche Coldiretti auspica un intervento da parte della Regione Piemonte, affinché il “Piano di conservazione e gestione del lupo in Italia” venga adeguato alle necessità e improntato alla sostenibilità di tutti i territori, specie delle Alpi piemontesi, dove si concentra quasi il 70% dei predatori presenti nel Nord Italia, con il maggior numero di branchi ed individui rilevati in provincia di Cuneo.
Negli ultimi anni la presenza del lupo è cresciuta esponenzialmente, in modo particolare in Piemonte, e con essa l’incidenza degli atti di predazione ai danni delle mandrie e delle greggi, con una costante tendenza all’aumento e con danni per la pastorizia e per gli allevamenti tali da minacciarne seriamente la sopravvivenza con gravi conseguenze ambientali ed economiche.

ULTERIORI DETTAGLI ALL’INTERNO DEL GIORNALE.

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