La storica chiesa ha bisogno di aiuto

I volontari che la curano lanciano un grido di allarme

Avrebbe davvero bisogno di una manutenzione la chiesetta di San Rocco, sempre meno aperta alla popolazione, oggetto di interventi strutturali che risalgono a tre anni fa. Ad oggi è sostenuta da un comitato che, dopo 25 anni di attività, si trova numericamente ridotto e che, proprio di recente, abbiamo trovato impegnato con opere di pulizia nel cortiletto esterno alla struttura.

«Come da consuetudine, abbiamo ripulito per bene, da colombi, erbacce e quant’altro si era accumulato, tutta la parte esterna della chiesetta; all’interno, invece, abbiamo dovuto coprire gli arredi con il nylon, perché, purtroppo, causa inutilizzo ed impossibilità economiche di altri interventi, ci sono molte zone che si stanno scrostando – spiegano i volontari -. Non aprendo la chiesa, le offerte non arrivano, noi siamo rimasti in pochi e non siamo più giovani. Pertanto, diventa difficile la manutenzione così come l’organizzazione della festa» dicono i volontari.

Ricordiamo che la storica chiesetta risale alla fine del 1600, quando la donazione di Bernardino di Savoia consentì alla popolazione di costruire un luogo dedicato al Santo Patrono a cui era solita rivolgersi in occasione delle epidemie di peste; all’inizio era collocata fuori delle mura difensive del paese e, con il loro abbattimento, veniva usata come posto di guardia di controllo, dogana e di quarantena per i forestieri fino a quando fu annessa al complesso manicomiale. Ancora oggi è di proprietà dell’Asl Cuneo Uno, la quale, tempo fa, ha effettuato un sopralluogo del posto. In merito, prima di andare in pensione, il direttore facente funzione della struttura tecnica dell’Asl Cuneo Uno, Ivo Gambone, ci aveva detto che il locale rientra nell’ambito degli immobili da vendere, per cui è stato fatto un sopralluogo al fine di un ordinamento catastale, ma non ci sono purtroppo, come invece sperava il comitato, intenzioni di altri interventi.
Nel corso degli anni, proprio grazie al Comitato nato nel 1995 con lo scopo di prendersi cura della chiesa ed alle offerte dei borghigiani, sono stati fatti tanti lavori di restauro e pulizia e la storica chiesetta si riempiva spesso di cittadini in occasione delle messe celebrate durante la Pasqua, i Santi, il Natale e per la festa del Santo, con giochi per bambini, cena sotto le stelle, balli e musica. Una festa che, col passare del tempo e, in ultimo, negli anni del Covid, ha visto diminuire la partecipazione.
«Dispiace vedere la cappella in queste condizioni e in balia dei colombi, delle intemperie e del tempo, ma tutto quello che abbiamo potuto fare lo abbiamo fatto. Probabilmente anche quest’anno, il 16 agosto, data della ricorrenza del Patrono, accenderemo solo le luci come segno di presenza. Il comitato sarà attivo ancora fino alla fine dell’anno, poi valuteremo cosa fare» dichiarano gli ultimi soci rimasti.

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