Con le dimissioni del vicesindaco Andrea Raspo, da lunedì 12 giugno Annalisa Gullino è il nuovo assessore a Finanze e bilancio, Personale, Agricoltura, Attività produttive (commercio, industria, artigianato). Nata e cresciuta a Savigliano, è diventata monasterolese dal 2007; mamma di due bambini di 9 e 13 anni, è laureata in Economia aziendale e lavora in banca CRS dove da alcuni anni ricopre il ruolo di direttrice di filiale. Prima non eletta della lista di maggioranza “Noi per Monasterolo” alle comunali 2019, era poi entrata in Consiglio comunale per le dimissioni dell’attuale vicesindaco Mirko Fissore.
Da consigliere ad assessore, si aspettava che il sindaco scegliesse lei?
«Non mi aspettavo che il sindaco scegliesse me, considerando il fatto che sono uno dei membri più giovani anagraficamente, oltre che alla prima esperienza “politica”, ma sono ovviamente lusingata della scelta fatta dato che ritengo che il primo cittadino sia una persona molto attenta ed oculata nelle scelte. Sono per contro dispiaciuta per come si è arrivati a questo in quanto le dimissioni dell’assessore Raspo mi hanno spiazzata ed amareggiata: ritengo sia una persona valida e con molta esperienza e che sia un peccato che abbia preso questa decisione improvvisa, considerando anche che manca meno di un anno alla fine del nostro mandato».
Ha accettato subito o ha voluto pensarci su?
«L’esperienza mi insegna che qualsiasi decisione di un certo peso vada sempre ponderata per cui ovviamente non ho accettato subito, ma non ho nemmeno voluto lasciare il sindaco in attesa di una risposta per troppo tempo. Ho chiesto un paio di giorni di tempo, anche per informarmi correttamente su quello che avrebbe significato accettare in termini di impegno e di responsabilità. Siccome sono una persona che ama fare le cose seriamente, nel senso che se prendo un impegno di qualsiasi genere esigo da me stessa di riuscire a dedicare il giusto tempo alle cose e di impegnarmi per farle al meglio, ne ho parlato anche con mio marito. Ho un lavoro da dipendente a tempo pieno e quindi ero ben consapevole che accettare avrebbe ulteriormente influito anche sulla routine ed organizzazione familiare».
L’INTERVISTA COMPLETA ALL’INTERNO DEL GIORNALE.