
Finalmente entrati in Ucraina, il viaggio di Gabriella e Gianluigi procede verso sud, scendendo dall’Oblast di Leopoli, per poi lambire tutti i confini meridionali con la Romania attraverso i Transcarpazi – patrimonio UNESCO. Tanti i posti di blocco (a esempio, sul Torun pass) in cui si sono imbattuti i nostri due inviati, ai quali in talune occasioni sono stati controllati i documenti.
Lungo il percorso sul confine con la Romania è tutto recintato col filo spinato per svariati km. A un posto di blocco controllano i documenti e rilasciano un foglio su cui scrivono in quanti si è e poi lo ritirano al posto di blocco successivo.

«Nei paesi e nelle città ci sono memoriali sui morti dal 2022 – asserisce Gabriella – Questa parte di Ucraina è molto diversa da quella che si vede ai TG: la gente è in vacanza, altri vanno a lavorare regolarmente. Ho ripercorso una parte di strada che avevo attraversato nel 2014 che ora è tutta asfaltata, all’epoca, invece, non lo era».
Venerdì 7, sui Transcarpazi di religione ortodossa, era giorno di preghiera: tutti gli abitanti si dirigono in chiesa e all’uscita si scambiano il cibo come da prassi. «Mi ha colpito una funzione dove partecipavano solo donne – continua Gabriella – Quando le ho fotografate si sono coperte il viso».

IVANO FRANKISVSKA
L’itinerario dei due esploratori procede in direzione Ivano Frankisvska, nella parte occidentale dell’Ucraina, dopo 4.300km di strada. Qui, la vita quotidiana scorre come sempre, le donne ai mercatini vendono i loro prodotti: è un pullulare di gente, se non ci fossero i posti di blocco presso le regioni, i ponti, le ferrovie, le strade e i tantissimi memoriali ci si dimenticherebbe che, in questa parte del mondo, c’è la guerra.


TERNOPIL
Lasciata Ivano Frankisvska, i due inviati raggiungono Ternopil, magnifica località sul fiume Sere, bombardata circa un mese prima. La vita pare scorrere normalmente, tant’è che Gabriella e Gianluigi riescono anche ad assistere a un doppio battesimo.
