CHELMNO
Dopo Gross Rosen, Gianluigi Hollò e Maria Gabriella Asparaggio hanno visitato un altro campo di concentramento, quello di Chelmno. Il lager polacco, piuttosto famoso, fa da esempio ai futuri. Oggigiorno rimane poco della struttura, uno dei primi campi di concentramento del paese, in cui toglievano la vita ai prigionieri utilizzando il monossido di carbonio. Il campo di Chelmno venne demolito prima che arrivasse l’ultimo carico umano, per cui sterminarono gli ultimi internate facendoli salire al primo piano di un edificio, minando il piano terra e facendolo infine saltare in aria.
TREBLINKA
Dopo Chelmno è stato il turno di Treblinka, in cui i nostri viaggiatori (dopo aver trovato ristoro) si sono imbattuti in un gruppo di giovani israeliani, in pellegrinaggio per rendere memoria ai loro avi morti in Polonia.
Seppur sia rimasto ben poco, Treblinka rappresenta uno dei luoghi più importanti riguardo al genocidio attuato dai nazisti, alla pari di Auschwitz. Il campo di Treblinka è enorme, tanto da essere suddiviso in due sezioni:Treblinka I era il campo di lavoro (17 ettari), Treblinka II fungeva invece da campo di sterminio (16 ettari).
Riposatisi in una località non troppo distante dal limite polacco-bielorusso, i nostri inviati hanno imbracciato la moto e si sono diretti proprio verso il confine, dove si sono imbattuti, lungo la strada per Kuznica, in un muro lungo 186km, che si perde nei campi di grano, utile per bloccare i migranti siriani.