È finita: il sacerdote non intende più finanziare “in alcun modo” la festa di Borgo Macra

Perché "si è evidenziata la mancanza di attaccamento al Santuario ed alla festa religiosa da parte della quasi totalità dei componenti"

Con una lettera, “volta ad informare i cittadini racconigesi, le autorità competenti ed il Comitato festeggiamenti Borgo Macra”, il rettore del Santuario Reale Madonna delle Grazie, monsignor Gian Franco Troya, fa sapere che non intende più finanziare «in alcun modo» la festa di Borgo Macra.
Vediamo perché.

«In seguito alla riunione svolta per mia volontà lo scorso 12 aprile – racconta il sacerdote – al fine di conoscere personalmente i restanti membri del direttivo ed i soci dell’Associazione culturale Borgo Macra successivamente all’uscita dal direttivo stesso di alcuni componenti che negli scorsi anni hanno avuto un ruolo fondamentale nell’organizzazione della festa con la presente rendo pubblico che, dopo aver esaminato attentamente quanto emerso dalla riunione stessa ed essermi consultato con i miei Superiori della Curia di Torino, non intendo in alcun modo finanziare con donazioni liberali la Festa del Borgo Macra del 2023, come avvenuto per le precedenti edizioni. I motivi che hanno scaturito tale decisione – spiega – sono dovuti al fatto che si è evidenziata in maniera tangibile la mancanza di attaccamento al Santuario ed alla festa religiosa da parte della quasi totalità dei componenti, fondamentale affinché la festa popolare possa essere riconducibile alla festa civile cittadina. Colgo l’occasione per augurare a tutto il Comitato un buon lavoro – conclude – affinché venga da loro realizzata una festa all’insegna dell’amicizia, favorendo l’aggregazione della Comunità del Borgo antico».

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