
Nel fine settimana, i volontari dell’Ail di Cuneo Sezione “Paolo Rubino” tornano in circa 120 piazze della Granda con l’iniziativa nazionale delle Uova di Pasqua. Anche quest’anno la sezione cuneese si è appoggiata alla “Prelac” di Appendino Giorgio di Cervere per approvvigionarsi delle uova, che peseranno 400 grammi e si presenteranno nelle due versioni al cioccolato fondente e al latte, racchiuse all’interno del caratteristico incarto e sigillate dall’inconfondibile bollino associativo. Nonostante l’incremento dei costi di produzione e trasporto, l’offerta minima è stata mantenuta ai tradizionali 12 euro. Il ricavato quest’anno non sarà devoluto solo a ricerca e assistenza nella lotta contro leucemie, linfomi e mieloma, ma contribuirà al “progetto seconda PET” lanciato dalla Fondazione Ospedale Cuneo Onlus. L’elenco completo delle piazze dove saranno presenti i banchetti solidali con i volontari è in aggiornamento sul sito www.ail.cuneo.it; in alternativa è possibile prenotare e concordare personalmente il ritiro o la consegna delle uova telefonando ai numeri 0171/695294 e 370/3405038 (anche WhatsApp) o scrivendo una mail all’indirizzo info@ail.cuneo.it.
Per quanto riguarda il nostro territorio, i banchetti Ail saranno presenti a:
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CAVALLERMAGGIORE (piazza Vittorio Emanuele II – presso la Chiesa);
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GENOLA (piazza San Giovanni Bosco – presso la Chiesa);
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MARENE (piazza Comunale – presso la Chiesa);
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RACCONIGI (piazza Carlo Alberto – presso il Comune);
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SAVIGLIANO (piazza Santarosa – anche venerdì 24 marzo).
È dal 1994 che i volontari dell’Ail scendono in piazza. L’anno in cui venne scoperta la causa scatenante della Leucemia Acuta Promielocitica, un tumore che grazie alla ricerca oggi si cura senza chemioterapia con una sopravvivenza superiore al 90%. Da allora la storia della ricerca in ematologia e la storia dell’Ail sono proseguite in maniera parallela, permettendo di raggiungere importanti traguardi sul fronte delle terapie ma anche del miglioramento della qualità di vita di malati e famiglie. Ancora oggi però tanti i pazienti aspettano una cura definitiva e per questo è importante continuare a camminare insieme, per rendere i tumori del sangue sempre meglio curabili e sempre più spesso guaribili.