Mondo agricolo in fermento, in questi giorni, per la crisi del settore frutticolo, specie per la coltura delle pesche, molto sviluppata nel nostro territorio. I produttori sono tenuti sotto scacco da prezzi in caduta libera, spesso più bassi dei costi di produzione, e da tempi di pagamento lunghissimi. A discutere di questo drammatico momento per l’economia locale legata al settore primario sono stati, nei giorni scorsi, due sindacati agricoli: Coldiretti e Confagricoltura. Per la prima, il comparto è alle prese con comportamenti «vergognosi» lungo la filiera e con «assurdi paradossi del sistema assicurativo». Coldiretti chiede alla Regione lo stato di crisi e si sta muovendo per arginare il problema. «Abbiamo ottenuto in Camera di commercio l’istituzione delle commissioni per rilevare le quotazioni di frutta fresca e nocciole; un passo avanti importante per rendere più trasparente la filiera» annuncia il presidente piemontese dei “berretti gialli”, Roberto Moncalvo. Per Confagricoltura, bisogna puntare sulla qualità e sul riferimento al territorio, «perché questi – evidenzia Enrico Allasia, presidente dell’organizzazione agricola a livello piemontese – rappresentano la migliore garanzia per l’ottenimento di condizioni di mercato adeguate». i particolari a pagina 14.