La solitudine del condottiero

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Savigliano. Cento giorni fa ha coronato il sogno di una vita: fare il sindaco di Savigliano.Com’è stato l’approccio di Giulio Ambroggio con il Palazzo? Il professore 65enne, in politica da quando ne aveva sedici, ha provato per la prima volta ad avere in mano le redini della città. Un ruolo operativo, da amministratore in prima linea, che richiede doti diverse da quelle più squisitamente poltiche, tipiche del consigliere (ruolo che in passato aveva ricoperto in Comune e in Provincia). Ebbene, in questi primi cento giorni abbiamo visto un Ambroggio decisionista, desideroso di dimostrare che ci sa fare. L’appellativo che scherzosamente gli abbiamo affibbiato, Giulio Cesare (gioco di parole tra il suo nome e “Cesare” nel senso figurato di “sovrano”), si è rivelato calzante. Ma, come ogni condottiero, il nostro sindaco si è trovato spesso solo, almeno finora. Un isolamento che viene dai rapporti tesi con il suo partito, il Pd. E che sta creando uno strappo con le amministrazioni di centrosinistra del recente passato. Servizio a pagina 2.

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