Savigliano. Accordi strategici con le Casse di risparmio delle città vicine, ingresso di grandi Fondazioni bancarie e di imprenditori locali. Sono queste le tre proposte che i vertici della Banca CRS lanciano per il nuovo assetto societario che dovrà nascere per effetto del protocollo Acri, sottoscritto l’anno scorso. L’accordo prevede infatti che la Fondazione CRS, oggi azionista di maggioranza dell’istituto di credito cittadino, decurti le sue quote, ma questo vorrà dire perdere il controllo della Banca. «Queste sono le nostre proposte» hanno spiegato il presidente Francesco Osella, il vice Luca Crosetto e il direttore Emanuele Regis. L’appello è lanciato. Servizio a pagina 3.
Banca CRS: tre vie per l’indipendenza
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