Il voto: la nostra unica arma

Finalmente si vota. Venerdì si chiuderà una bruttissima campagna elettorale, fatta di troppi slogan ad effetto e di promesse spesso irrealizzabili, volte alla semplice ricerca del consenso. Con un Paese alla deriva economica e sociale ci saremmo aspettati qualcosa di diverso. Ma tant’è. In un clima di sfiducia, ci resta il voto. E non è poco.
Nella nostra zona, la maggior parte degli schieramenti si sono dati un gran daffare, scendendo in piazza con i banchetti, partecipando ai dibattiti ed organizzando serate di presentazione dei candidati. Queste, a dire il vero, spesso si sono rivelate dei flop. Ci si ritrova in pochi, già tutti d’accordo a votare questo o quel partito: allora, a che serve? Forse sarebbe meglio rispolverare i comizi, dove in piazza qualcuno, magari facendo finta di niente, almeno ti stava a sentire…
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