Nel tardo pomeriggio di lunedì scorso si è svolta la cerimonia di riapertura del teatro Milanollo, cui hanno preso parte come relatori il sindaco, Sergio Soave, l’assessore ai Lavori pubblici, Claudio Cussa, l’assessore alla Cultura, Chiara Ravera, il presidente della Consulta dei beni artistici e culturali, Giacomo Lorenzato, il progettista e direttore del restauro del teatro, Giovanni Rabbia, i funzionari della Soprintendenza, Silvia Gazzola (beni architettonici) e Walter Canavesio (beni storici ed artistici). La spesa per restaurare il teatro ed i locali adiacenti adibiti un tempo ad abitazione del custode, ammonta complessivamente a 1.185.000 euro, di cui 340.000 a carico dell’Unione europea e 845.000 devoluti dalla Regione, dalla Fondazione CRS e dal Comune. All’importo vanno aggiunti 25.000 euro concessi dalla Consulta per l’arte, presieduta da Giacomo Lorenzato, specificatamente per il restauro della bellissima facciata di gusto neoclassico. Essa presenta tre porte d’ingresso, cui si accede salendo una scalinata, con nelle due nicchie laterali le statue della Commedia e della Tragedia, sul frontone il gruppo scultoreo con il Genio della gloria nell’atto di incoronare la Musica e la Poesia, sotto i ritratti in basso rilievo dei grandi drammaturghi italiani Metastasio e Alfieri. A proposito, il soprintendente Walter Canavesio ha fatto notare che il Milanollo è uno dei pochi teatri che ha una facciata, ossia non fa parte di un fabbricato destinato anche ad altri usi. Durante la cerimonia non si è più parlato del progetto, vagheggiato tempo fa, di aprire un ristorante di classe in quello che è stato l’appartamento del custode, la cui realizzazione richiede una gara d’appalto bandita dal Comune.