MARENE. Per ora l’unica certezza è che l’Ipa Laker non fallirà. L’azienda, che ha una delle sue sedi nell’ex stabilimento Bongioanni, è da tempo in crisi per un brusco calo di commesse: la battuta d’arresto nella produzione risale al 2009, con la cassa integrazione ordinaria, proseguita nel 2010 con un anno di cassa integrazione straordinaria. È notizia di alcuni giorni fa la nomina di un commissario liquidatore da parte del Tribunale di Asti, che ha contestualmente autorizzato il piano presentato dall’azienda, che vanta altre due sedi ad Asti e in provincia di Padova. «Si eviterà il fallimento dell’azienda – spiega il delegato della Fiom Cigl Pierandrea Cavallero – anche se l’unico dato certo per lo stabilimento marenese è che per il momento non c’è alcuna possibilità di ripresa produttiva: in qualunque caso la sicurezza di evitare il fallimento dà garanzie ai lavoratori di poter recuperare i crediti che hanno nei confronti dell’azienda». «A breve sarà fissato un incontro con il consulente del commissario – prosegue Cavallero – speriamo così di arrivare ad un accordo per la cassa integrazione straordinaria e soprattutto che il commissario si renda disponibile a pagare almeno una parte dei crediti dovuti ai lavoratori». Durante l’incontro, il sindacato cercherà quindi un accordo sulla mobilità volontaria, un nuovo accordo per cassa straordinaria e per i pagamenti: i lavoratori sono in trepida attesa, considerando il fatto che da ottobre non percepiscono più nemmeno un euro. La situazione per alcuni di loro è drammatica, ma sperano nell’appoggio delle istituzioni locali: a questo proposito una delegazione di dipendenti della ditta ad inizio marzo ha incontrato il sindaco Pelissero, per rendere anche l’amministrazione comunale partecipe della loro grave condizione lavorativa. Secondo Cavallero, «il sindaco è stato sensibile alla questione, ci darà una mano laddove i suoi compiti lo rendano possibile, ma ora occorre aspettare che si esprima il liquidatore».
A quel punto, come già sperimentato in situazioni analoghe, si metteranno in moto tutti quei meccanismi (a livello comunale e provinciale) che potranno intervenire sul trattamento di cassa integrazione e sui pagamenti arretrati.