Alstom è anche trasporto locale

«Siamo qui per testimoniare l’interesse e l’apprezzamento per una realtà tutta piemontese, un’eccellenza del territorio che è nostro dovere difendere. E per discutere questioni legate all’affidamento di future commesse». Così si é espressa Barbara Bonino, assessore a Trasporti, Infrastrutture, Mobilità e logistica della Regione Piemonte, durante la sua visita, martedì 2 novembre, all’Alstom di Savigliano.
Una riunione dapprima col management, a seguire con la stampa, durante la quale la Bonino ha tenuto a sottolineare come in questo momento il trasporto ferroviario regionale sia privo del contratto di servizio: «i bandi di gara per il 60% del Piemonte sono stati sospesi e la Regione è dell’idea di aprire il mercato – ricordiamo che l’attuale gestore è Trenitalia – ma c’é bisogno di programmazione. Programmazione necessaria perché non vogliamo che vengano penalizzati i pendolari regionali: il nostro compito, infatti, é quello di difendere i diritti dei viaggiatori».
Un contratto – «la Giunta Bresso ha spinto troppo sui tempi per la nuova gara» è la piccola polemica della Bonino – che nel 2011 dovrà prevedere un miglioramento del servizio ferroviario, in primis con treni migliori, oltre ad una più generale razionalizzazione del trasporto regionale.
La visita della Bonino apre anche spiragli per la Ferroviaria in una situazione come l’attuale in cui il fatturato “transport” é notevolmente sbilanciato sull’estero, come ha detto il presidente di Alstom Italia, Emilio Gallocchio: «purtroppo oggi viviamo di estero, con commesse verso Paesi quali la Cina, la Russia, la Finlandia, la Spagna e l’Australia».
Non è escluso, infatti, che nel prossimo futuro sia la Regione Piemonte stessa ad aquistare treni per le tratte locali: «Abbiamo costituito, insieme al comune di Torino, un protocollo d’intesa – spiega ancora l’assessore Bonino – per la creazione di una holding del trasporto all’interno della quale i servizi Gtt (Gruppo torinese trasporti) possano essere scorporati in 3 società».
Anche perché i rapporti tra Alstom e Trenitalia sono in una fase critica – l’ultima commessa della ditta guidata da Moretti risale ai 40 treni nel 2005, se si escludono i 4 convogli sardi – purtroppo, però, senza il principale “cliente” italiano non si va avanti. Un’avvisaglia che é già stata avvertita dallo stabilimento di Savigliano – 323 mila metri quadrati di cui 1/3 coperti, ristrutturato ultimamente con 20 milioni di euro per dare più efficienza e riorganizzare l’aspetto produttivo – in cui è scattata, per 13 settimane dallo scorso 4 ottobre e fino al primo gennaio, la cassa integrazione per 93 dipendenti (attualmente).
Il prossimo appuntamento per l’Alstom sarà martedì 16 novembre quando il vice ministro alle Attività produttive Adolfo Urso dovrebbe fare da “padrino” al varo del nuovo pendolino che partirà per Liverpool in Gran Bretagna.

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